Animi accesi per il comizio di Giorgia Meloni a Bagnoli di domani, ma nessuno stigmatizza i toni minacciosi
La libertà d’espressione e di parola in Italia non sempre sono diritti inalienabili. Sacrosanti e inviolabili se sei di sinistra. Un optional da attivare o meno (a seconda della convenienza) se sei di destra. È capitato più di una volta, negli ultimi anni, con il leader della Lega Matteo Salvini. Gruppi di facinorosi che hanno tentato (e raramente ci sono riusciti) di interrompere i comizi dell’ex ministro degli Interni. E ci stanno riprovando in questi giorni per il comizio di chiusura della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni a Bagnoli. Nel quartiere sono diverse le realtà cosiddette antagoniste (ma a che? boh). Il laboratorio Iskra, per citarne qualcuno, ha annunciato una mobilitazione per «un’autodifesa popolare» (e anche qui, autodifesa da che? Riboh).
«Bagnoli non ha mai temuto di dover scacciare omofobi e xenofobi anche con mazze e pietre» ha aggiunto il cosiddetto laboratorio. Parole che non fanno altro che accendere gli animi e potrebbero scatenare pericolose azioni da parte di qualcuno non proprio assennato. Prima di tutto perché accusare di omofobia e xenofobia un partito democraticamente eletto in Parlamento non è propriamente un atto di gentilezza (è passibile anche di querela) poi perché affermare di volerli scacciare «con mazze e pietre» è quanto più antidemocratico e sibilatore ci possa essere.
Parole pesanti contro l’iniziativa
Eppure nessuno s’indigna per queste parole piene di rancore e di odio. Nessuno grida allo squadrismo. L’avessero detto dei giovani di destra sarebbe successo il finimondo. E invece no, a sinistra è consentito e Letta & Co. (e il ministro Lamorgese) chiudono un occhio, anzi tutti e due. Al punto che sembra tutto normale. E come un normale corteo di disoccupati in Prefettura si è svolto un comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza e un tavolo tecnico in Questura.
Quella di domani si preannuncia come una giornata calda. I bus saranno indirizzati dalla tangenziale fino all’Arenile di Bagnoli (dove si svolgerà la manifestazione). Controlli e posti di blocco lungo tutto il percorso e misure di sicurezza ai massimi livelli. Addirittura verranno spostati i cassonetti della spazzatura per evitare che qualcuno li utilizzi in qualche modo. Ma è una guerra o un comizio elettorale? L’intellighenzia di sinistra che fa? Perché non fiata? Almeno il sindaco Manfredi, ex rettore della Federico II e molto apprezzato tra i giovani di sinistra, non poteva spendere una parola per invitare tutti ad abbassare i toni? Evidentemente no, è meglio non disturbare. E allora, è giustissimo indagare sui neo fascisti, esaltati fuori dal tempo, ma è altrettanto sacrosanto accendere i riflettori sui nipotini di Stalin che di certo non sono dei martiri.