L’agente municipale costretto a usare la pistola per difendersi, lo sfollagente potrebbe essere un’alternativa
di Raffaele Ambrosino
Un vigile urbano napoletano in servizio è stato aggredito e ferito nel tentativo di far spostare un clochard nella centralissima via Duomo, vicino all’ingresso del Museo di San Gennaro, proprio accanto al Duomo. Il senza fissa dimora ha colpito l’agente di polizia municipale con una spranga causandogli una ferita alla testa. L’agente, per farlo desistere, ha esploso ben sette colpi d’arma da fuoco ferendo il clochard ad una gamba. Per le ferite riportate l’agente è stato trasportato all’Ospedale del Mare di Ponticelli, mentre il clochard al Vecchio Pellegrini. Nessuno dei due in pericolo di vita ma la tragedia è stata sfiorata.
La vicenda, che non è la prima e non sarà l’ultima, pone ancora una volta il tema della dotazione di strumenti adeguati e proporzionati per la difesa personale della polizia municipale di Napoli. Una dotazione che ad oggi consta, praticamente, della sola pistola di ordinanza, una calibro 9 o una 7,65. L’agente, infatti, non ha potuto fare altro che sfoderare la pistola e sparare per difendersi, non avendo altro strumento alternativo di difesa della propria vita dal malintenzionato armato di spranga.
Grazie ad un decreto del governo dello scorso anno è stato consentito l’uso dei Taser da parte delle forze dell’ordine ed anche la polizia municipale di Napoli è in attesa di una primissima fornitura di 7 pistole Taser per avviare una fase di sperimentazione. La pistola Taser resta però un arma potenzialmente letale, infatti, non è mortale se la persona colpita sta bene, ma se si hanno problemi cardiologici o neurologici può determinare effetti fatali. Andrebbero quindi introdotti ulteriori strumenti per difendersi da aggressioni non a mano armata, da minacce con corpi contundenti o, come è capitato, da siringhe potenzialmente infette brandite da tossicodipendenti.
L’alternativa non letale
Il manganello o, in alternativa il bastone retrattile, unitamente allo spray al peperoncino, sono attrezzature che possono fornire sicuramente una risposta proporzionale ad aggressioni per le quali non bastano le mani, senza dover ricorrere alle pistole Taser o alle armi da fuoco che risulterebbero troppo eccessive.
Nel passato, nei primi anni del duemila, è stato proposto dal sottoscritto in qualità di consigliere comunale, che la polizia municipale potesse dotarsi appunto di manganello e spray al peperoncino ma l’ordine del giorno presentato in consiglio comunale fu bocciato dall’allora maggioranza che nel manganello vide il richiamo ad uno strumento di offesa di uso fascista: «manganello e olio di ricino per i nemici del regime».
Fu proprio quella posizione stupidamente ideologica a non consentire l’uso del manganello ai vigili urbani. Abbiamo però scoperto che nei depositi della polizia municipale, giacciono da decenni ben 400 manganelli (vedi foto), comprati dall’amministrazione illo tempore, mai utilizzati e mai dati in dotazione agli agenti probabilmente per gli stessi motivi di carattere politico. L’episodio di oggi ripropone con forza il tema della necessità che i vigili abbiamo diverse tipologie di strumenti di difesa e chissà che non spinga qualcuno ad aprire il deposito e distribuire i manganelli agli agenti