Dalla Questura chiamano i vigili urbani e il carro attrezzi, per far portare via auto in divieto di sosta, ma nella rete dei caschi bianchi, finiscono per errore, anche tre vetture «civetta» della polizia di Stato. E’ accaduto nella giornata di ieri, quando dagli uffici di Via Medina è partita una richiesta di intervento verso la polizia municipale.
Gli stalli predisposti
per la sosta dei mezzi
in uso agli agenti, occupati
dai soliti indisciplinati
La ragione? Alcuni degli stalli predisposti per i mezzi in dotazione agli agenti di pubblica sicurezza erano stati occupati dalle auto di indisciplinati cittadini, che, in barba a ogni regola, avevano deciso di parcheggiare in zona riservata ad altri. E’ una abitudine assai frequente, in quell’area, tanto è vero, che spesso, gli agenti, dopo aver effettuato una perquisizione, un arresto, un pedinamento, o comunque attività di servizio, sono costretti a girare per molto tempo, prima di riuscire a trovare posto.
La circostanza relativa alla presenza di mezzi non autorizzati negli stalli, si è ripetuta pure ieri, e ciò ha innescato la reazione della Questura, che ha chiesto l’intervento di polizia municipale e carro attrezzi. E’ accaduto però, che dagli uffici di Via Medina, all’atto di avvisare i caschi bianchi, non sia stata, presumibilmente, fornita la lista delle vetture in dotazione alla Questura, e i loro relativi numeri di targa.
L’intervento dei vigili
urbani e del carro attrezzi
Una volta giunti sul posto, dunque, i vigili urbani, insieme ai veicoli effettivamente lasciati in sosta vietata, hanno fatto caricare e portare via, anche tre auto civetta della polizia di Stato, a bordo delle quali, è chiaro, al momento non c’era conducente.
AIUTACI CON UN LIKE A MANTENERE
L’INFORMAZIONE LIBERA E INDIPENDENTE
Impossibile distinguerle, infatti, visto che, per lo scopo per il quale vengono utilizzate, risultano essere auto comuni a tutti gli effetti, e non recano alcun «segno» che le riconduca alle forze dell’ordine. Una volta che ci si è resi conto di quanto accaduto, del «disguido» innescato dalla comunicazione (non proprio perfetta), si sarebbe poi provveduto al recupero delle tre vetture.