Dopo dodici giorni di grande sport, Napoli ha salutato le Universiadi. Nella giornata di ieri grande show di chiusura targato Balich Worlwide Shows allo stadio San Paolo. Lo spegnimento del braciere è stato invece affidato all’atleta simbolo di questa manifestazione, Daisy Osakue.
Ora il testimone è stato passato alla cinese Chengdu che tra due anni ospitera’ la 31/a edizione delle Universiadi estive, e per l’occasione un tenore cinese che ha intonato ‘O sole mio.
Universiadi promesse per il Premier Conte, che ha così commentato questi 12 giorni: “Sono state una grande prova per Napoli e la Campania. Un grande evento sportivo di cui come presidente del Consiglio sono orgoglioso e fiero”.
Soddisfatto anche il presidente della Federazione Sport Universitari Oleg Matytsin:”Non e’ stato facile organizzare queste Universiadi, ma alla fine sono state un successo grazie allo spirito e all’energia dei napoletani. Gli impianti sono stati ristrutturati e ora sono pronti per ospitare altri eventi. Questa e’ una delle eredita’ che lasciamo. Abbiamo avuto dei problemi, ma abbiamo trovato sempre delle soluzioni. Napoli ci ha dato una grande lezione”.
Cerimonia di chiusura che si è aperta con un palco come un mare aperto e un bambino che legge tre articoli della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo sulla liberta’ e la dignita’.
San Paolo tutto esaurito, con oltre 35 mila spettatori che hanno risposto con un lungo applauso al tributo fatto a Pietro Mennea che 40 anni fa, alle Universiadi di Citta’ del Messico del 1979, realizzo’ il record mondiale nei 200 metri (19″72), resistito quasi 17 anni.
Non è mancata poi la simpatia de The Jackal, così come non è mancata la musica, con Mahmood, il rapper partenopeo Clementino e Dj Sonica a far scatenare gli spettatori.