Estorsioni e agguati per comandare a Soccavo, svolta dopo dieci anni di indagini: eseguiti quattro arresti. Tra gli indagati anche il boss Alfredo e il nipote Pasquale
Nonostante le numerose inchieste giudiziarie da cui è stato colpito in questi ultimi anni, il clan Vigilia continua a tenere sotto scacco la zona di Napoli Ovest e, soprattutto, il quartiere Soccavo. La temibile cosca con base in via Palazziello avrebbe infatti imposto la propria “legge” a suon di estorsioni e la circostanza emerge dall’inchiesta che all’alba di oggi ha portato all’esecuzione di tre arresti. La polizia, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, ha infatti stretto le manette ai polsi di Luigi Testa e Fabio Nardelli, mentre ha ristretto ai domiciliari Francesco Florio ed Emanuele Summa. Si tratta però soltanto della punta dell’iceborg di un procedimento giudiziario molto articolato: complessivamente sono infatti 24 le persone iscritte nel registro degli indagati e tra queste spiccano il boss Alfredo Vigilia “’o nir” e il nipote Pasquale Vigilia.
L’inchiesta abbraccia un ampio arco temporale, che parte addirittura dal 2012 e termina ai giorni nostri, e ha consentito di fare luce su un inquietante giro di tangenti estorsive. Tra il 2012 e il 2013 nel mirino sarebbe finito il gestore di una sala giochi di via Epomeo, dal quale il clan Vigilia avrebbe preteso la somma di 15.000 euro, prospettandogli «in caso di mancato versamento la chiusura dell’esercizio commerciale». La vittima si sarebbe però opposta al pizzo. Tra gennaio e novembre 2012 il commerciante avrebbe però versato 500 euro al mese, fino a raggiungere la somma di 4mila euro. La Procura contesta al clan anche alcune estorsioni ai danni di un parcheggiatore abusivo di Soccavo, dal quale avrebbe preteso 80 euro: in caso di mancato pagamento sarebbe scattato il brutale pestaggio.
Le contestazioni della Direzione distrettuale antimafia non si fermano però qui. Dalla lettura del provvedimento cautelare eseguito emerge infatti anche l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Alfredo e Pasquale Vigilia sarebbero stati in particolare i promotori, organizzatori, direttori e finanziatori dell’organizzazione, occupandosi di predisporre le diverse piazze di spaccio gestite poi dagli affiliati. Ricostruiti anche numerosi episodi di spaccio di droga. Le indagini hanno infine consentito di fare luce sull’agguato teso a Luigi Testa il 20 febbraio del 2016: un raid di cui, sempre secondo la ricostruzione della Procura, si sarebbero resi protagonisti Antonio Di Napoli, Silvio De Rosa e Nicola Caruso. Testa sarebbe stato ferito con numerosi colpi di pistola nell’ambito dello scontro armato che in quel periodo vedeva contrapporsi i clan Vigilia e Sorianello. Una faida che, seppur a fasi alterne, continua a protrarsi ancora oggi. Del gruppo di fuoco avrebbero però fatto parte anche altre persone, allo stato non ancora identificate. La caccia ai ras e ai killer di Napoli Ovest prosegue.