Un patrimonio di 9 miliardi di euro.
Il Consiglio comunale di Napoli ha detto sì al bilancio consolidato 2018, documento che fotografa lo stato di salute del ‘sistema Comune’. Un sì che l’amministrazione comunale doveva necessariamente portare a casa nella giornata di oggi per poter avere domani dalla Commissione ministeriale del ministero dell’Interno il via libera alla stabilizzazione di 200 Lsu (Lavoratori Socialmente Utili). ”Queste assunzioni – ha affermato l’assessore al Bilancio, Enrico Panini – sono la conferma di un impegno che questa amministrazione e il sindaco de Magistris hanno ribadito nel tempo per porre fine a una forma di precariato di Stato”.
Il bilancio consolidato mette a fuoco i dati contabili del Comune e delle sue partecipate di cui quattro in funzionamento (Asia, Abc, Napoli Servizi, NAPOLI Holding) e tre in liquidazione (Terme di Agnano spa, Elpis srl, Napoli sociale srl). L’Anm non rientra nel bilancio consolidato perché in procedura di concordato. La delibera è stata approvata a maggioranza con l’astensione di Nino Simeone (Agorà) ”per rispetto dei lavoratori Lsu”.
Nell’illustrare il documento contabile, l’assessore Panini ha evidenziato come il bilancio consolidato presenti ”valori significativi in termini di consistenza patrimoniale che si attesta intorno ai 9 miliardi di euro, importo notevolmente superiore rispetto al totale dei debiti complessivi, pari a 4,8 miliardi. Dati – ha aggiunto – che danno conferma della solidità del Comune e pertanto della sua capacità di far fronte a tutti i propri debiti con il proprio patrimonio”.
Panini ha ricordato inoltre che nel corso dell’esercizio 2018 il Comune ha provveduto ”ad adeguare il fondo rischi, che tiene conto delle eventuali passività future, al considerevole importo di circa 660 milioni di euro. E’ un adeguamento – ha sottolineato – che dimostra ancora una volta l’attenzione dell’amministrazione nella predisposizione di bilanci rispondenti ai canoni di trasparenza e veridicità”.
L’assessore ha inoltre affermato che il bilancio consolidato è ”il risultato di un lavoro attento e puntuale con il quale rendicontiamo in modo trasparente alla città lo stato di salute del sistema pubblico del Comune. Con il consolidato si mettono a disposizione informazioni utili a programmare, gestire e controllare con maggiore efficacia l’intero gruppo pubblico. Uno stato di salute che – ha concluso – non desta preoccupazioni perché dall’analisi emerge un’ottima patrimonializzazione dell’ente in grado di assolvere alle fondamentali funzioni pubbliche e di sopperire ai debiti contratti”. Critiche sono arrivate dal consigliere del gruppo Agorà, Nino Simeone, che già nella seduta sulla sfiducia al sindaco, presentata dalle opposizioni, aveva espresso la sua insoddisfazione rispetto al modus operandi dell’amministrazione.
“Sono arrivato al punto di non ritorno – ha detto – io non sono uno che sta qui per alzare la mano ed esprimo la mia totale bocciatura rispetto ai vostri comportamenti perché non rispondere a noi significa non rispondere ai cittadini. Siamo tutti colpevoli del silenzio e dell’inefficienza”. Dal consigliere Mario Coppeto (Napoli Sinistra in Comune) è stata sottolineata l’assenza delle minoranze in aula ed è stato espresso l’auspicio a che il sindaco de Magistris possa incontrare le minoranze affinché si possa avviare un ”confronto costruttivo necessario anche per discutere e approvare atti così rilevanti come i bilanci”.