Una sentenza impone il risarcimento ai cittadini «ostaggio» della vita notturna
Dalla Corte di Cassazione arriva la sveglia al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e all’amministrazione comunale. Una sentenza degli Ermellini, infatti, ha dato ragione a una coppia di residenti di Brescia, tormentati dalla movida, e ha stabilito un nuovo procedimento per quantificare la cifra del risarcimento danni che il Comune lombardo dovrà versare ai cittadini. Lo riporta un articolo di Gennaro Di Biase su «il Mattino». Una sentenza che fa scuola e che apre nuove prospettive anche a Napoli dove da anni tantissimi partenopei vivono «asserragliati» in casa per colpa della movida selvaggia.
Un problema che Manfredi conosce bene e che ha provato a fronteggiare (con scarsi risultati) all’inizio del suo mandato e che con il passare del tempo sembra essere sparito dalle priorità dell’ex ministro. Nel frattempo i residenti continuano a vivere un incubo, che è destinato a crescere e ad assumere contorni ancora più critici con la calura estiva e con i ragazzi (e i turisti) che si riverseranno a frotte, in strada, tutte le sere.
La protesta dei residenti
Nel capoluogo partenopeo sono già due i procedimenti aperti contro il Comune, riguardo al centro storico, ma se ne preannuncia un terzo. Sul piede di guerra, infatti, ci sono i residenti della zona di Chiaia. Il «Comitato Chiaia Viva e Vivibile» ha minacciato di adire alle vie legali: «Se il Comune continuerà a ignorare le nostre richieste, percorreremo la strada della causa civile contro Palazzo San Giacomo».
Fino a ora dal palazzo di città però non sono arrivate risposte sufficienti. Sono stati adottati due regolamenti che non hanno intaccato la situazione, che è ancora allarmante, anche se due locali sono stati chiusi. Gli esercizi commerciali si difendono rimpallando le accuse a Palazzo San Giacomo. «Non possiamo controllare noi cosa accade sul suolo pubblico» affermano i ristoratori che assicurano di rispettare le normative imposte all’interno dei locali. Nel frattempo però l’incubo dei residenti continua. Tantissimi sono bloccati in casa, non possono nemmeno attraversare l’uscio di casa e, se ci riescono, sanno che dovranno affrontare una folla «agguerrita» per rientrare. Sperando che non ci sia bisogno di un’ambulanza perché allora sì che si rischierebbe la pelle.