Le dichiarazioni di Ricardo Almiron, l’infermiere che assisteva l’ex campione del Napoli, è stato ascoltato per 7 ore dai magistrati che indagano sulla morte dell’argentino.
“Mi è stato ordinato di non svegliarlo”. Sono queste le agghiaccianti parole pronunciate da Ricardo Almiron, 37enne infermiere che assisteva Diego Maradona durante l’ultimo periodo della sua vita, davanti ai magistrati che da ieri stanno interrogando i 7 indagati per la morte dell’argentino. Secondo la Procura di San Isidro, il decesso di Maradona sarebbe il risultato di negligenza professionale e negligenza da parte proprio dell’equipe medica.
Almiron, il cui interrogatorio è durato più di sette ore, è stato il primo rappresentante ad essere ascoltato dai pm. L’uomo è sospettato di aver mentito sostenendo che l’ex giocatore del Napoli dormiva e respirava normalmente poche ore prima della sua morte, mentre l’autopsia ha appurato che stava agonizzando.
All’infermiere “era stato ordinato di non svegliare il paziente”, ma tuttavia “aveva svolto il suo compito” di sorveglianza, ha riferito all’uscita da questo lungo interrogatorio il suo legale, Franco Chiarelli. “Il mio cliente ha sempre trattato Maradona come un paziente con implicazioni psichiatriche e problemi legati all’astinenza”, ha aggiunto l’avvocato alla stampa.
Gli altri sei membri dell’équipe medica dell’ex Pibe de oro, tra cui il suo medico personale e psichiatra, saranno ascoltati dalla procura argentina nell’ambito di un’inchiesta per “omicidio colposo con aggravante” aperta dalla procura di San Isidro.