È una lunga e complessa deposizione quella che un restauratore, impiegato fino a qualche tempo fa in «Monumentando», ha offerto alle forze dell’ordine che indagano sul progetto del Comune di Napoli. Accordo che prevede la concessione di spazi pubblicitari alla società «Uno Outdoor» in cambio del restauro di monumenti e beni storico-architettonici a costo zero per le casse municipali.

Il restauratore, esperto in ripuliture di bronzo e rame, è stato impiegato in tre diversi cantieri: Rotonda Diaz, Piazza San Gaetano e Piazza Mercato. E da qualche mese ha offerto la propria collaborazione alla magistratura.
Come già raccontato ieri da Stylo24, l’uomo è stato sentito dalla polizia giudiziaria delegata dalla Procura di Napoli, che ha aperto un fascicolo sull’affidamento del contratto alla «Uno Outdoor» a seguito dell’esposto, per presunte violazioni di legge, presentato da Gaetano Brancaccio, presidente dell’«Associazione Mario Brancaccio» e animatore del comitato «Verità per Napoli», assistito dall’avvocato Maurizio Lojacono.

Il restauratore, secondo quanto trapelato, si sarebbe soffermato oltre che sulla sicurezza dei cantieri, occupati per la maggior parte dai tendoni pubblicitari anziché dalle impalcature per gli operai, anche sulle modalità di pulitura dei monumenti e sulla ricostruzione in poliestere – anziché in pietra – delle teste di alcune statute rovinate dagli agenti atmosferici e dall’incuria.
In particolare, il professionista avrebbe riferito di una approssimazione nel lavoro di ripulitura dei metalli a vivo con metodi che avrebbero danneggiato i beni oggetto dei restauri.
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