Durante la riunione di questa mattina il presidente dell’Authority, Pietro Spirito, ha ratificato quanto è stato deciso a livello centrale
Si è svolta oggi, in doppia seduta e in videoconferenza, la riunione convocata dall’Adsp del Mar Tirreno centrale, per affrontare la discussione sulle misure da mettere in campo contro la crisi innescata dal lockdown (per l’emergenza coronavirus); crisi che non ha risparmiato le attività che operano presso lo scalo partenopeo. Questa mattina si è tenuto l’organismo di partenariato (a cui hanno preso parte anche i sindacati); nel corso del tavolo di lavoro, il presidente della Authority, Pietro Spirito, ha ratificato (e adottato) quanto decretato a livello centrale.
Ufficialmente, il pagamento dei canoni demaniali è stato sospeso a decorrere dal 4 marzo scorso fino al 31 luglio prossimo. Oltre a ciò si ipotizza – ma al riguardo bisogna ancora confrontarsi con le parti, e decidere – di rateizzare (senza interessi) il pagamento sospeso, a partire da novembre 2020. Nel pomeriggio di oggi, si è tenuta la seconda parte della riunione, in collegamento con i vertici dell’Authority i maggiori concessionari che agiscono nel porto (in rappresentanza dei segmenti più importanti dello scalo, a partire dal settore passeggeri a finire alla diportistica, passando dal terminal container alla cantieristica).
L’intervista / «Niente misure anti-crisi
al porto, il presidente Spirito confuso e assente»
Nel corso dell’incontro, ha spiegato a Stylo24, Pasquale Legora de Feo (presidente di Conftrasporto Campania e ad di Conateco e Soteco) «abbiamo fatto ulteriori proposte che si andranno a studiare nell’arco dei prossimi 15 giorni. Tra queste la sospensione del pagamento dei canoni fino al 31 dicembre 2020 e il riparametro degli stessi».
«Voglio sottolineare – ha continuato Legora de Feo – la grande apertura dimostrata nell’occasione dal presidente Pietro Spirito, nello studiare, nei dettagli, comparto per comparto, tutti gli interventi da mettere in campo nel breve, medio e lungo termine». Naturalmente si lavorerà per ottenere misure più consistenti per affrontare l’emergenza, che – va ribadito – non ha risparmiato alcun segmento dello scalo marittimo di Napoli, e potrebbe avere ripercussioni devastanti sull’occupazione.