Avrebbero preteso di giocare ben 31 scommesse senza sborsare soldi: accusati di estorsione
Minacciano i dipendenti di una sala scommesse della Penisola Sorrentina e pretendono di giocare 31 «bollette» senza pagare nulla. Tre giovani di Arzano e Casandrino sono finiti in manette con l’accusa di estorsione aggravata. Lo racconta Dario Sautto su «il Mattino». In carcere è finito Giovanni Russo, 30enne di Arzano, mentre ai domiciliari, con braccialetto elettronico, il fratello 22enne Luca Russo e Andrea Ascione, 23enne di Casandrino.
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, i carabinieri della stazione di Piano di Sorrento, sulla base della denuncia presentata dalla vittima, i tre la sera dello scorso primo novembre erano entrati nei locali dell’agenzia e avevano costretto il dipendente di turno ad effettuare 31 diverse giocate senza corrispondere il relativo pagamento, pari complessivamente a 3.360 euro, procurandosi inoltre l’ulteriore ingiusto profitto di 100 euro, costituito dalla differenza tra l’importo delle prime 21 giocate effettuate e la vincita di alcune di esse.
Tale costrizione, da ciò che era stato denunciato all’epoca dei fatti, sarebbe avvenuta mediante minacce verbali, rivolte con tono perentorio, che avrebbero ingenerato nella vittima, oltre che nel collega che al suo fianco assisteva alla scena, timori per l’incolumità. Le indagini, svolte anche attraverso le immagini dei sistemi di videosorveglianza pubblici e privati, hanno consentito ai carabinieri di risalire alle presunta identità degli autori delle minacce. È stato infatti appurato che i tre, il giorno in cui sono avvenuti i fatti denunciati, si sarebbero trovati nel luogo dove è situata l’agenzia. Inoltre, sono stati riconosciuti dal dipendente minacciato a seguito di individuazione fotografica.