Gli Scissionisti sempre più infiltrati negli enti pubblici, un’intercettazione rivela però i timori dell’imprenditore Emilio Rostan che rimpiange i Di Lauro: «Quello basta che diceva X ed erano tutti allineati. Mo’ stanno i ragazzi, non si capisce niente»
Un clan tentacolare, quello degli Amato-Pagano, i cui interessi sembrano sempre più intersecarsi con l’attività politico-istituzionale. La potente cosca nata dalla scissione dal clan Di Lauro ormai da tempo non si limita più a trafficare droga e imporre estorsioni, ma avrebbe messo in atto una strategia sistematica che le ha consentito di infiltrarsi in profondità nei più disparati enti pubblici. La circostanza emerge dalla dirompente inchiesta giudiziaria che poche settimane fa si è abbattuta sul Comune di Melito e culminata con l’arresto del primo cittadino Luciano Mottola. Lo stesso Emilio Rostan, imprenditore e politico di vecchio corso arrestato nel blitz, ignaro di essere sotto intercettazione, affermava: «Secondigliano mo’ sta Amato Pagano… quando stava Ciro ’o milionario era un’altra cosa… un altro livello, quello basta che diceva x tutti allineati e coperti».
Dalla conversazione captata il 31 novembre 2021 emerge dunque una certa nostalgia da parte di Rostan per il periodo d’oro della mala secondiglianese, quando il clan capeggiato da Paolo Di Lauro regnava incontrastato: «Mo’ stanno i ragazzi, non si capisce niente, non si capisce chi comanda, comanda questo dei cantieri diciamo ’o Pittore, però quello che fa la droga è un altro mondo cose sta roba mischiata». L’interlocutore quindi osserva: «Poi arrestano a quello ed esce un altro». Gli inquirenti non hanno dubbi: «È una perfetta analisi della realtà attuale che Rostan deve conoscere bene al fine di svolgere la sua attività di imprenditore. È significativo come sia posto correttamente l’accento sui due grandi interessi del clan, da un canto il settore delle estorsioni che vede in posizione dominante Vincenzo Nappi e d’altro canto il settore degli stupefacenti che vede in posizione dominante Giuseppe Siviero». Vale la pena ricordare che proprio Vincenzo Nappi, alias “’o Pittore”, è stato ammazzato a inizio anno in un agguato di stampo mafiofo, i cui responsabili non sono stati ancora individuati. Il suo nome compare tra gli indagati, ma i killer sono arrivati prima della giustizia.
Sul punto, appare di estremo interesse investigativo un’altra conversazione intercettata l’8 giugno 2021. In questo caso Emilio Rostan commenta la retata che aveva appena colpito il clan Amato-Pagano: «Però l’unica cosa di questa cosa lo sai che cos’è… come mai solo l’aspetto commerciale, si parla tanto di droga però il referente della droga a Melito non è stato preso… però è stato preso il capo di tutta Napoli Nord hai capito… Liguori che è il capo di tutto… quello appartiene alla famiglia proprio. E il referente della droga a Melito non è stato preso… però quello è un tipo molto riservato il referente della droga». Secondo gli investigatori il riferimento sarebbe proprio al coindagato Siviero: «Lo sai chi è quello ci uccisero il padre… Siviero… quello Siviero lavorava con noi ci uccisero il padre». E ancora: «Siviero non ci sta eh… Siviero si nasconde sempre bene».