Concorsopoli nelle forze dell’ordine, le intercettazioni incastrano il sistema napoletano: «È allo step finale, non dovrebbero esserci problemi»
di Luigi Nicolosi
Tangenti mascherate da bottiglie di vino per sviare investigatori e inquirenti in ascolto. Un escamotage, quello escogitato dagli agenti di custodia Maurizio Russo ed Errico Spena, che col senno di poi si è però ben presto rivelato fallimentare e proprio quell’intercettazione avrebbe rivelato, secondo la ricostruzione dei pm, uno degli episodi di corruzione che li ha visti protagonisti insieme al candidato Pellegrino Catania, in quel frangente impegnato nei test di ammissione al corpo della Polizia penitenziaria.
È un vorticoso fiume di denaro quello che emerge dall’inchiesta che ieri mattina ha portato all’esecuzione di quattordici arresti: tra gli indagati, vale la pena ricordarlo, figurano, oltre a diversi candidati, anche alcuni pubblici ufficiali, nonché sindacalisti, che avrebbero agevolato, previa consegna di una mazzetta, l’ammissione degli aspiranti agenti alle varie fasi concorsuali. Sul punto, appare emblematica l’intercettazione ambientale effettuale il 20 maggio scorso, quando Spena, di ritorno da una trasferta a Roma per un incontro al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, fa il punto con il presunto complice Russo, tra l’altro già coinvolto la scorsa estate in un’analoga inchiesta.
Il basco azzurro Spena, contattando il collega con un audio whatsapp, afferma: «Ho sentito anche Vincenzo Petrella, per quanto riguarda le lentine ha detto che l’ottica gliele dà sabato o al massimo lunedì mattina… quindi eventualmente se lo vuoi sentire anche tu… in modo tale che siamo un attimo aggiornati. Per quanto riguarda Rino tutto a posto… adesso sto uscendo dal Dap e gli parlo un attimo e gli dico le cose come stanno… io penso… le bottiglie di vino penso che nello scatolo se ne mettiamo 10 non ci dovrebbero essere problemi… pure perché è proprio agli sgoccioli quindi è proprio allo step finale… finish finish… quindi penso che non dovrebbe aver problemi su questo… va bene, dimmi tu se senti il messaggio». L’ipotesi investigativa è che quelle “bottiglie” fossero in realtà migliaia di euro.
E la conferma sembra arrivare dalla successiva risposta di Russo: «Teso e vedi tu, se ti sembra che si può forzare allora forza, se no… hai capito… in base a come… a dei discorsi che gli fai cosa vedi… se… capito si può forzare e se no opti per otto, vedi tu… se vuoi forzare 10 capito… vedi tu, se no 8 va bene… non lo so vedi tu, te ne accorgi dalle situazioni». Qualche ora più tardi Errico Spena conferma al collega di trovarsi a Roma in compagnia di Pellegrino e chiude l’argomento con una risposta che lascia pochi margini di manovra all’immaginazione: «Il ragazzo ha già detto ok per scatola di 10 bottiglie di vino…». L’affare poteva andare in porto, per il candidato “furbetto” l’accesso nella polizia penitenziaria era ormai cosa fatta.