Nessun posto da sottosegretario per i due esponenti di Italia viva e del Pd: resta fuori anche Rostan che lasciando i renziani, ha mostrato nulla lungimiranza politica
Nulla di fatto per Gennaro Migliore (Iv) e Piero De Luca (Pd) che ambivano a un posto da sottosegretario nel nuovo Governo: sono tra i grandi delusi delle scelte romane. Grandi delusi, soprattutto perché vanno considerati i deputati campani di maggiore peso, tra quelli che anelavano al ruolo. Il renziano si dovrà accontentare, nel caso, della partecipazione alla corsa come candidato sindaco a Napoli, anche se gli spazi, per lui, sono drammaticamente ristretti, e non ha appeal da esercitare nei confronti degli alleati, né tanto meno possiede le giuste dosi di riconoscibilità e visibilità tra i cittadini partenopei.
Rispetto a De Luca jr, invece, voci di dentro della maggioranza di governo, confermano a Stylo24, che il figlio del governatore della Campania non è mai stato in partita, malgrado il padre avesse spinto in tutti i modi in tal senso, anche con il pressing su Zingaretti. Oltre a Migliore e De Luca, l’altra grande sconfitta della fine anticipata del Conte bis, è Michela Rostan.
La deputata melitese, nei giorni a cavallo dalla crisi innescata dal ritiro – dettato da Renzi – della delegazione di Italia viva, ha avuto interlocuzioni con ambienti deluchiani, e ha deciso non solo di uscire da Iv, ma di esprimersi favorevolmente (votò sì) per la fiducia a Conte. Tutto ciò che cosa ha comportato? Che la Rostan (confluita nel gruppo misto) è attualmente una apolide politica; la tattica utilizzata dà la cifra della scarsa lungimiranza da parte della deputata, perché alla fine, Conte è caduto lo stesso, è arrivato Draghi, e Italia viva è stata recuperata, tanto è vero che ieri ha piazzato due sottosegretari e un viceministro.
In quest’ultimo caso si tratta della senatrice Teresa Bellanova, nominata in un ministero di prima fascia, quello di Infrastrutture e trasporti. E la Rostan? E’ rimasta politicamente sguarnita, e soprattutto, dopo che negli anni è passata dal Pd, ad Articolo Uno, a Leu e infine a Iv, ha esaurito i partiti del centrosinistra in cui cercare una candidatura.