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Il logo di deMa sulla foto di Segre, «opportunismo» arancione senza limiti

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Il logo di deMa sulla foto di Segre, «opportunismo» arancione senza limiti

di Redazione
18 Novembre 2019
in Notizie di Politica
Tempo di lettura: 5 minuti
Il sindaco de Magistris e l'assessore De Majo. Accanto il comunicato di deMa, con il logo del partito sull'immagine della senatrice Segre

Il sindaco de Magistris e l'assessore De Majo. Accanto il comunicato di deMa, con il logo del partito sull'immagine della senatrice Segre

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«Quer pasticciaccio brutto di… Piazza Municipio»

di Giancarlo Tommasone

Rivisitando il titolo del capolavoro di Carlo Emilio Gadda, e riferendolo  al caso Segre, ci viene da dire «Quer pasticciaccio brutto di… Piazza Municipio». Il partito del sindaco Luigi de Magistris, deMa, lo scorso otto novembre, sul suo sito ufficiale, ha pubblicato un comunicato, corredato da una foto della senatrice a vita su cui campeggia il simbolo del movimento arancione. 

Il comunicato di deMa
dell’otto novembre scorso

«Il movimento demA esprime solidarietà e affettuosa vicinanza alla senatrice Liliana Segre per le minacce, gli attacchi e gli insulti razzisti che negli ultimi giorni ha ricevuto dalla rete e, non sottovalutando i fenomeni di violenza verbale cui è esposta, si dice preoccupato per il clima di odio e di rancore che quotidianamente si alimenta nel paese», è scritto nel comunicato a firma della Segreteria politica nazionale arancione, che dimostra, ancora una volta la facilità a gettarsi a capofitto su una vicenda che focalizza l’attenzione di media e opinione pubblica, per trarne, è evidente, anche «vantaggi» in termini di consenso.

Il comunicato si chiude con l’invito a «Liliana Segre a Napoli, la prima città a liberarsi da sola dell’occupazione nazifascista con una rivolta di popolo, la città dell’accoglienza, per incontrare i nostri ragazzi e per costruire insieme un futuro in cui l’intolleranza, il razzismo, l’antisemitismo, l’istigazione all’odio e alla violenza, non abbiano più alcun diritto di cittadinanza». Quello che è accaduto dopo, è noto a tutti.

Leggi anche / La pasionaria e il missionario,
quando il silenzio sarebbe (davvero) d’oro

Il 12 novembre scorso, de Magistris ha ufficializzato i nuovi cambi in Giunta,e tra le 4 new entry c’è pure l’assessore Eleonora De Majo, che da sempre esterna posizioni antisioniste e ultracritiche nei confronti dello Stato di Israele.

De Majo promossa
assessore alla Cultura
La risposta della Comunità

ebraica di Napoli

In particolare, dalla bacheca della pasionaria di Insurgencia, è emerso un post del 2015, che ha fatto sobbalzare la Comunità ebraica di Napoli, portandola a dichiarare: «Evidenziamo che tra gli esempi di manifestazioni antisemite secondo l’International Holocaust Remembrance Alliance c’è anche il paragonare la politica odierna di Israele a quella dei nazisti. L’accusare Israele di praticare l’apartheid nei confronti della popolazione araba, come persiste a fare l’assessore de Majo, è smentito dalla realtà della società israeliana dove esponenti della minoranza araba siedono alla Corte Suprema, servono nelle forze armate, sono rappresentati diplomatici, ricoprono ruoli di prestigio nelle università e nella sanità. Il miglior antidoto al pregiudizio è la conoscenza ed è per questo che invitiamo l’assessore de Majo ad approfondire la conoscenza del popolo ebraico, dell’Ebraismo e di Israele». 

Le accuse
di antisemitismo
e la «pezza» della cittadinanza

che è peggio del buco

Per mettere una pezza (rivelatasi assai peggio del buco), De Majo ha immediatamente proposto l’idea della cittadinanza onoraria per la senatrice sopravvissuta all’Olocausto. Ma Segre, con eleganza, ha fatto notare al neo assessore alla Cultura e a de Magistris, come si trattasse di un tentativo strumentale. «La cittadinanza onoraria non è un fatto passeggero se si può prestare a strumentalizzazioni. E’ un riconoscimento profondo, un abbraccio ideale tra la città stessa (in questo caso pluridecorata) e chi la riceve. Mi verrebbe da mutuare una vecchia battuta, ci sono cittadinanze che si contano e cittadinanze che si pesano».

Liliana Segre
ha rispedito al mittente
la proposta della cittadinanza

onoraria partenopea,
definendo l’azione
del Comune di Napoli
«strumentale»

E ha rispedito al mittente la proposta. E il sindaco? Invece di prendere posizione contro l’atteggiamento di De Majo, è arrivato, naturalmente, perfino a difenderla. «E’ una polemica che deve rientrare perché l’amministrazione comunale di Napoli non ha alcun sentimento antisemita né è contro la cultura ebraica o il popolo ebreo. Anzi vorrei sottolineare che le nostre posizioni dure nei confronti dei Governi israeliani, che tali continueranno fino a quando non cambieranno le cose, non hanno nulla a che vedere con il popolo. Se un Governo continua a non riconoscere la Palestina come uno Stato e ad occupare in modo assolutamente errato la terra di altri, dalla parte del torto non c’è Eleonora De Majo ma il Governo israeliano».

De Majo e de Magistris
accusati di essere
poco informati
sul popolo ebraico

Peccato che de Magistris, così facendo, non lo ipotizziamo noi, ma lo hanno sottolineato autorevoli rappresentanti della Comunità ebraica, porga ulteriormente il fianco a chi accusa De Majo e (indirettamente) la stessa fascia tricolore, di essere ignoranti e assai confusi sull’argomento. Ancora una volta, dunque, quando c’è da cavalcare l’onda mediatica del caso nazionale del momento, il sindaco si «appropria» di lotte e campagne (simbolo del partito sull’immagine di Liliana Segre, ndr), poi però, nei fatti, si smentisce da solo, dimostrando poca sensibilità e nulla capacità politica. Il logo di deMa «applicato» sulla foto di Segre a corredo del comunicato di Democrazia e Autonomia, è stato notato anche dall’ex consigliere comunale di opposizione, Raffaele Ambrosino. Che in un post pubblicato su Facebook, scrive: «Conoscete qualche altro partito o movimento che ha messo il proprio simbolo sull’immagine della senatrice Segre che, peraltro, aveva detto di non voler essere strumentalizzata rifiutando la cittadinanza onoraria? A proposito, questo è il partito della neo assessore alla cultura De Majo, “quella” che ha dichiarato che lo Stato di Israele è uno Stato assassino».

Il logo di deMa «applicato» sulla foto di Segre a corredo del comunicato di Democrazia e Autonomia, è stato notato anche dall’ex consigliere comunale di opposizione, Raffaele Ambrosino. Che in un post pubblicato su Facebook, scrive: «Conoscete qualche altro partito o movimento che ha messo il proprio simbolo sull’immagine della senatrice Segre che, peraltro, aveva detto di non voler essere strumentalizzata rifiutando la cittadinanza onoraria? A proposito, questo è il partito della neo assessore alla cultura De Majo, “quella” che ha dichiarato che lo Stato di Israele è uno Stato assassino».

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