L’ex presidente della Camera è un comune cittadino ma vuole decidere del futuro di città e Regione
Dopo un lungo silenzio è tornato a farsi vedere in pubblico l’ex presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico. Da un po’ non interveniva sulle questioni politiche campane e nazionali. Nell’ultimo mese, invece, è diventato molto attivo sulla scena pubblica locale e ha iniziato a disquisire in ogni tipo di dibattito. Il novello «oracolo di Delfi» si è espresso praticamente su tutto, dal governo targato Meloni, al reddito di cittadinanza, passando per il futuro della città di Napoli, per la violenza sulle donne e per la Regione Campania. Ha tuonato contro tutti e tutto quello che non è targato Movimento 5 Stelle.
Non è stato tenero neanche nei confronti del governatore Vincenzo De Luca. «Per una persona come me che ha fatto 10 anni in Parlamento con due mandati, la regole del Movimento che ho sposato sono chiare sul terzo mandato. Ho sposato questa regola e quindi so che il Movimento 5 Stelle è in disaccordo sul progetto in Regione Campania» ha affermato criticando la possibilità che lo «sceriffo» salernitano possa ricandidarsi una terza volta e riconquisti di nuovo, nel futuro prossimo, lo scranno più alto di Palazzo Santa Lucia.
Il ruolo di Roberto Fico
Stylo24 non è mai stato gentile nei confronti del massimo esponente della Regione Campania e considera necessario un cambio di passo al Centro direzionale ma è alquanto bizzarro l’intervento dell’ex presidente della Camera che attualmente non ricopre nessun incarico pubblico. È un semplice cittadino. Nemmeno il Movimento 5 Stelle, a quanto ci risulta, ha provveduto a dargli il ruolo di coordinatore campano del partito pentastellato.
In base a quale principio Roberto Fico si è arrogato l’onere di decidere quale debba essere il futuro della città e della Ragione? Pensa di candidarsi a successore di Vincenzo De Luca? E’ lui il candidato in pectore del Movimento 5 stelle per le prossime elezioni regionali? È l’ideologo di un nuovo «patto per la Campania» con il Partito Democratico, dopo il disastro del «Patto per Napoli» che al momento ha portato solo l’incremento delle tasse per i cittadini partenopei? Non si sa, eppure parla, parla. Parla a ripetizione.
Il futuro del Movimento 5 Stelle
Si dice sicuro che il Movimento sia il primo partito in città e in regione, facendo finta di ignorare che nelle tornate locali poco influisce il voto di chi vuol mantenere il reddito di cittadinanza. Il Movimento 5 Stelle in Campania, aldilà dell’exploit delle ultime politiche fortemente influenzate dalla presenza del sussidio, non gode di un buon momento e la sua presenza in Consiglio regionale si è fortemente ridotta a soli 3 consiglieri, perdendo esponenti che erano punti di riferimento per i grillini nostrani come Valeria Ciarambino e Maria Muscarà. Come può pensare che tutto ciò non possa influire? Inoltre non si capisce nemmeno se i superstiti pentastellati siano ancora all’opposizione (come scrive Stylo24 da mesi) o rappresentino la quinta colonna della giunta guidata da De Luca. Perché gli elettori dovrebbero fidarsi di lui?