Accanto alle funzioni proprie della sua carica, avrebbe svolto pure quelle che di prassi competono al direttore generale della Lega nazionale dilettanti
Forse, il calcio con l’aerospazio, un poco c’entra, soprattutto se si guarda ai voli di fantasia verso successi galattici, innescati, di volta in volta, dalle imprese della propria squadra del cuore. Qui però parliamo di Federazione italiana giuoco calcio e di Cira (Centro italiano ricerche aerospaziali) di Capua. Il Tribunale federale della Figc, la scorsa settimana, ha sentenziato l’inibizione di quattro mesi per il presidente del Collegio dei revisori dei conti della Lega nazionale dilettanti, Felicio De Luca.
Accogliendo le argomentazioni contenute nel deferimento della Procura federale (che aveva invocato sei mesi di inibizione), i giudici hanno stabilito, che accanto alle funzioni proprie della sua carica, De Luca ha svolto pure quelle che di prassi competono al direttore generale della Lnd. Al centro della questione c’è il bando per la scelta del pallone ufficiale da utilizzare nelle gare dei campionati della Lega nazionale dilettanti. Tutto nasce dall’esposto presentato da una ditta, che non è risultata assegnataria della fornitura.
Il deferimento della Procura federale
Nel testo stilato dalla Procura federale è possibile leggere, che per quanto riguarda il periodo che va da luglio 2017 a marzo 2019, accanto alle cariche di capo dei revisori e presidente del Collegio sindacale della Lnd Servizi Srl, De Luca avrebbe svolto «anche attività di gestione e di amministrazione in relazione alla stipulazione, esecuzione e risoluzione, nonché scelta di altro contraente, nell’ambito dei contratti stipulati dalla Lnd Servizi Srl con la Advanced Distribution Spa, che prevedevano l’acquisto di beni da parte della Lega Dilettanti e la cessione dell’utilizzo del simbolo della stessa».
Ma scrivevamo del Cira, cosa c’entra De Luca con il Centro di ricerca? E’ semplice: da più di un anno è componente del Consiglio di amministrazione dell’ente capuano, nominato in quota Regione Campania. Felicio De Luca fa parte del «nuovo corso», inquadrato come garanzia di discontinuità rispetto alla precedente gestione, che esce più che malconcia dalla relazione della Corte dei Conti, depositata il 16 luglio del 2019.
Il Cira di Capua e la relazione della Corte dei Conti
Lo stesso corso che ancora non ha inviato (la richiesta dell’Asi risale addirittura a due anni fa) le lettere di interruzione della prescrizione, alla quarantina di persone che avevano un ruolo di comando durante il periodo (2011-2016) analizzato dalla due diligence della Deloitte.