Colpo di scena al Riesame: liberi i tre giovani che avrebbero quasi ucciso Gaetano Barbuto, il 21enne che ha perso gli arti inferiori dopo una lite per motivi di viabilità
di Luigi Nicolosi
Punto e a capo. Accuse in frantumi per i tre presunti aguzzini arrestati poche settimane fa in quanto spettati di essere i responsabili della brutale aggressione che il 20 settembre era quasi costata la vita al 21enne Gaetano Barbuto Ferraiuolo. Il tribunale del Riesame di Napoli, dando pieno accoglimento all’istanza difensiva, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere da cui gli indagati erano stati raggiunti. Antimo Belardo, Antonio Sgamato e Raffaele Chiacchio già ieri sera hanno quindi potuto lasciare il carcere di Poggioreale. Clamorosa battuta d’arresto, dunque, per le indagini, costrette adesso a ripartire praticamente da zero per far luce sulla drammatica vicenda: il giovane di Sant’Antimo, ferito da innumerevoli colpi di pistola alle gambe in seguito a una lite per motivi di viabilità, ha infatti subito l’amputazione degli arti inferiori e gli autori di quel raid, stando all’ultimo verdetto, non stati ad oggi ancora identificati.
I giudici dell’Ottava sezione del tribunale delle Libertà sono giunti alla decisione di annullare il provvedimento cautelare dopo aver aver attentamente studiato le venticinque pagine della memoria difensiva depositata dall’avvocato Beatrice Salegna. Dalla controindagine sarebbero emerse in particolare alcune gravi discrepanze dal racconto della parte offesa. Il 21enne gambizzato, dopo essersi risvegliato dal coma, avrebbe ricostruito la vicenda soltanto grazie alle “indicazioni” di due congiunti – lo zio e la mamma – i quali, stando almeno all’ipotesi della difesa, lo avrebbero indotto a puntare il dito contro Balardo, Sgamato e Chiaccio. La stanza dell’ospedale di Aversa in cui Gaetano si trovava ricoverato era però sottoposta a intercettazione ambientale e anche grazie a quella registrazione i tre presunti aggressori ieri sera hanno potuto lasciare Poggioreale. Le zone d’ombra sulla vicenda non sono però finite qui. I tre avrebbero avuto inoltre un alibi che li collocava ben distanti dalla scena del crimine in corso Europa. In precedenza l’ipotesi di reato era stata già derubricata da tentato omicidio a lesioni gravissime. Una vicenda dai contorni e dai risvolti drammatici, con un ragazzo che ha perso per sempre l’uso delle gambe e tre innocenti che hanno rischiato di rimanere dietro le sbarre per un reato non commesso.