In Tunisia una delegazione del Terzo polo per omaggiare il leader del Psi scomparso 23 anni fa. Rosato: «Grande riformista in una fase storica del Paese molto delicata». Il portavoce di Italia Viva Lala: «Un nodo da sciogliere per la sinistra»
Una cerimonia di commemorazione si è svolta sabato scorso, 21 gennaio, a Hammamet in Tunisia, in occasione del 23esimo anniversario della scomparsa di Bettino Craxi. Una giornata di ricordo ma anche di discussione organizzata dalla fondazione a lui intitolata. Oltre ai figli Bobo e Stefania, sulla tomba dell’ex presidente del Consiglio e segretario del Partito Socialista, c’è stato l’omaggio di diversi esponenti del Terzo polo, e non solo, tra cui il coordinatore organizzativo Ettore Rosato e il portavoce regionale di Italia Viva Marcello Lala, grande frequentatore della casa e della famiglia negli anni dell’esilio, cresciuto all’ombra dell’ex vicesegretario del Psi Giulio Di Donato, che ha donato alcune lettere inedite alla fondazione.
Conversazioni epistolari intercorse tra lo stesso Lala e il leader storico del Psi contenenti pensieri sull’Italia tra gli anni ‘94 e ‘98. «Riferimenti ancora molto attuali dove Craxi ci parla di un paese caotico e pieno di rimpianti, di una falsa rivoluzione giudiziaria, del circuito mediatico giudiziario che si accanisce sulla politica. Argomenti ancora attuali e di cui si parla ancora oggi» rivela Lala a Stylo24.
«Craxi – afferma il portavoce di Italia Viva – è ancora un nodo da sciogliere per la politica italiana ma in particolar modo per la sinistra che volutamente cerca di cancellare la storia socialista e di un grande leader politico che ne ha trasformato l’identità creando un grande partito riformista che era il Psi e mettendo spalle al muro la sinistra comunista evidenziandone tutte le sue contraddizioni». «Craxi era molto legato a Napoli, dove è stato anche eletto. Nella città partenopea c’era una grande tradizione socialista e riformista. Nelle elezioni del ‘92 al Comune prese ben 100mila voti» rammenta Lala.
Rosato: «Craxi ha testimoniato il grande amore per l’Italia»
Alla cerimonia di commemorazione Ettore Rosato ha voluto ricordare lo statista. «Ci tenevo a portare il mio omaggio a un uomo che ha contribuito in maniera così rilevante alla storia della nostra repubblica, del nostro Paese. Penso che sia giusto ricordarlo qui dove lui è stato costretto a vivere, dove ha scelto di restare in maniera consapevole anche in momenti particolarmente difficili con quell’attenzione che aveva per il nostro paese ma anche l’amore per questa terra nei confronti della quale è stato sempre molto attento con la consapevolezza che l’Italia ha un grande ruolo nella costruzione della pace nel mondo. E questo è un richiamo molto attuale» ha affermato.
«Tangentopoli – ha aggiunto – ha cancellato tante cose per il nostro Paese che erano importanti. Ha cambiato uno stato che evidentemente era da cambiare ma come ha denunciato lo stesso Craxi in aula, non c’era nessuno che non lo sapesse, né in maggioranza né in opposizione, ma è stata spazzata via una cultura della politica di cui abbiamo bisogno ancora oggi. Nei momenti di difficoltà si capisce quanto c’è bisogno di personalità capaci di affrontare le questioni, di raccontare la verità, di lavorare con lo sguardo alto per il proprio Paese. Io credo che Bettino Craxi fosse un uomo che, con i suoi pregi e i suoi difetti, ha testimoniato il grande amore per l’Italia ed è stato un grande riformista in una fase storica del Paese molto delicata».



