Il rogo che ha distrutto tre auto della polizia municipale, per il comandante Maiello, è di matrice mafiosa. Ma i carabinieri stanno ancora indagando. Considerazioni sulla lotta ai clan
L’incendio delle tre auto della polizia municipale a Pomigliano d’Arco, avvenuto nella notte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio, ha mobilitato un po’ tutto il mondo politico e sindacale napoletano e campano. Non solo, com’è giusto, per esprimere solidarietà e vicinanza alla comunità pomiglianese, ma soprattutto per abbracciare, in maniera acritica, la tesi dell’attentato della camorra che infatti viene data per certa da tutti. Ipotesi, par di capire, ventilata soprattutto dal comandante dei vigili urbani, Luigi Maiello.
Che alle agenzie di stampa ha dichiarato con certezza: «Ci bruciano 100 auto? Ne confischeremo altre 100 e andremo avanti». E ha aggiunto: «Le fiamme sono divampate tra le 3,30 e le 4,30 quindi mi sembra improbabile che sia da collegarsi ai festeggiamenti di fine anno. I vigili del fuoco sono stati tempestivi ed hanno evitato il peggio, in quanto le fiamme hanno raggiunto alcuni contatori del gas metano e poteva esserci un’esplosione». Il comandante, infine, ha sottolineato che l’episodio ha solo «rafforzato la volontà dell’intero corpo della polizia municipale». «Lo Stato è più forte della camorra – ha concluso – noi siamo solo lavoratori, e tutti i lavoratori rischiano. Andremo avanti più forti di prima».

Se per Maiello le indagini sono chiuse («è stata la camorra»), per i carabinieri no. Infatti, i militari stanno ancora visionando le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nella zona e, fanno sapere, «non si esclude nessuna pista».
Perché questa corsa, da parte di Maiello, a voler anticipare i risultati delle verifiche dei militari lanciandosi in un pronostico («mi sembra improbabile») che esclude scenari diversi? E soprattutto perché nessuno – politici, società civile, rappresentanti delle istituzioni – si rende conto che ricorrere al cliché della camorra sempre e comunque indebolisce anziché fortificare la lotta alla criminalità organizzata? Se tutto è camorra, allora niente più è camorra. Il che significa fare un regalo enorme alle mafie che, nella indifferenza, sguazzano e si accrescono e si fanno più ricche e spregiudicate.
Non sappiamo che informazioni abbia il comandante Maiello per essere così sicuro della matrice camorristica dell’incendio, e riteniamo giusto che, in presenza di notizie qualificate, le trasmetta immediatamente agli organi inquirenti che dovranno poi verificarle.