di Francesco Vitale
I conti da saldare, come i nodi, sono quelli che alla fine vengono sempre al pettine. Non importa se passino un giorno, un mese o addirittura 20 anni. La questione si è definitivamente chiusa dopo più di quattro lustri; un lunghissimo periodo ha dovuto pure attendere, per vedere riconosciuto in pieno il proprio lavoro – anche dal punto di vista economico -, la nota attrice e cantante Lina Sastri.
Una vicenda che risale all’estate del 1996. Siamo a Sorrento, perla della costiera.
Lina Sastri tiene un recital nell’ambito
della Rassegna di teatro, musica
e danza indetta dal Comune
Il punto è che per l’organizzazione, gli amministratori sorrentini si affidano all’associazione Festival Internazionale di Sorrento. Il totale per il pagamento del cachet degli artisti intervenuti e per lo svolgimento degli spettacoli in cartellone, è di 457 milioni di lire (circa 236mila euro); l’associazione, alla fine dell’evento, presenta il conto al Comune.
Che tra il 1997 e il 1998, in due tranche,
versa soltanto una parte del dovuto
Resta da pagare un’altra «fetta» del conto, ammontante a 77 milioni di lire. Tra questi soldi, anche la parte non corrisposta all’artista napoletana (poco più di ottomila euro). A questo punto non c’è altra strada da percorrere, che la citazione in giudizio non solo nei confronti dell’associazione che aveva gestito l’evento, ma anche del Comune di Sorrento. L’iter è alquanto tortuoso, ma alla fine Sastri riesce a essere risarcita dal Comune, con la corresponsione della somma che gli spetta (8.300 euro). Dopodiché è l’Ente sorrentino a citare in giudizio la suddetta associazione, per recuperare la somma versata a Lina Sastri. La «vertenza» si chiude definitivamente alcuni mesi fa, quando il ricorso del Municipio di Sorrento viene respinto dal giudice, di contro, però il Comune deve rimetterci anche le spese legali.