L’assessore al turismo prova a difendere la giunta: per lei infopoint e bagni chimici sono un successo. Degrado, sporcizia e caos? Dettagli, evidentemente
Fa quasi tenerezza l’intervista dell’assessore al turismo Teresa Armato dopo il crollo della città di Napoli nella classifica sulla qualità della vita de il Sole 24 ore. Fa tenerezza perché sembra una chiave di lettura completamente slegata alla realtà, fatta da una innamorata di Parthenope e non da un assessore comunale (quindi una persona a conoscenza dei fatti) o da una giornalista professionista che ha tutti gli strumenti per analizzare la situazione. L’assessore oppone una strenua, ma inutile difesa.
I parametri sotto accusa
Nell’intervista rilasciata a «il Mattino» se la prende con i parametri utilizzati dal giornale di Confindustria e non legge con obiettività i dati. Sottolinea il fatto che essi riguardano tutta la città metropolitana e non solo il capoluogo. Peccato però che il primo cittadino Gaetano Manfredi abbia grosse responsabilità anche su di essa, visto che è sindaco anche della Città Metropolitana. Allora aveva ragione l’ex sindaco Luigi de Magistris che chiedeva il cambio dei parametri? Lo stesso de Magistris che gli esponenti di centrosinistra hanno «massacrato» in passato per tornaconti elettorali e che, una volta saliti al potere, hanno continuato a governare senza dare discontinuità al suo operato.
L’assessore afferma, nonostante ciò, che le cose stanno cambiando. Un cambiamento però che al milione di cittadini partenopei non appare affatto. La città è in grande difficoltà sotto tutti gli aspetti. L’unico che si salva è il settore del turismo che con Palazzo San Giacomo ha poco a che vedere. I visitatori vengono alle pendici del Vesuvio indipendentemente da quanto avviene a piazza Municipio. Inoltre la prenotazione delle vacanze, solitamente, avviene mesi prima del viaggio effettivo. Probabilmente i visitatori che verranno a Natale avranno prenotato le vacanze pochi mesi dopo l’insediamento della giunta dell’ex rettore.
La presunta crescita dei servizi
Ma Teresa Armato spiega che la città è in rapido miglioramento e che cresce l’offerta dei servizi per cittadini e turisti. Forse i dissesti, i mezzi di trasporto che non funzionano o terminano troppo presto le corse, la mancanza di aree parcheggio, non fanno parte dei cosiddetti “servizi”. Eppure per lei se i turisti approdano in città vuol dire che Napoli non è così invivibile. Una considerazione del tutto errata e fuorviante. Un turista arriva in città per una settimana, massimo 15 giorni e poi torna a casa o si reca in altri posti.
Al turista poco interessa se la città è sporca o se per spostarsi può utilizzare solo mezzi privati. È in vacanza, spende quello che può, e se ne va. Al limite, dopo, esprimerà forti critiche nei confronti per il caos. Non si può giudicare la qualità della vita solo sul numero dei turisti. Altrimenti le altre grandi capitali europee, che non sono mete turistiche, sarebbero invivibili a prescindere da tutto perché non ci sono turisti.
Una giunta assente e il degrado imperante
La realtà è una, il sindaco Gaetano Manfredi e la sua giunta, aldilà di proclami, convegni e inaugurazioni, sono fantasmi. «Questi fantasmi» che non sono riusciti a imprimere una direzione, a scegliere una strada per la loro azione di governo. Ma l’assessore al turismo continua e sottolinea che Napoli ha raggiunto risultati importanti nel settore dei rifiuti, che sono stati installati i bagni chimici nel centro storico. Ma come è possibile che le strade siano più sporche che mai allora? Com’è possibile lo stato di abbandono e degrado di piazza Garibaldi, insicura e lercia. Com’è possibile che piazza Mercato, dopo un’imponente opera di riqualificazione costata milioni di euro, sia quasi peggio di prima? Questi sono solo alcuni esempi per citare alcuni luoghi in preda al degrado ma si potrebbe continuare.
E installare dei bagni chimici non ci sembra poi un successo così clamoroso. Se questi sono i risultati raggiunti, è sicuramente ben poca cosa. Forse avrebbe dovuto smettere un attimo i panni dell’amministratrice e da professionista del giornalismo qual è avrebbe dovuto analizzare meglio i fatti e avere più autonomia di giudizio.