La guida di Legambiente premia il comprensorio turistico Cilento Antico e la Costa del Mito, bene anche la Costiera Amalfitana e Capri.
La guida annuale di Legambiente e Touring Club Italiano “Il mare più bello 2021” premia ancora una volta il Cilento. In Campania, infatti, le 5 vele (giudizio massimo) sventolano lungo la costa a sud di Salerno che comprende il Cilento Antico e la Costa del Mito. La guida rappresenta una selezione che si basa su criteri come la qualità delle acque e l’attenzione all’ambiente. I dati sono stati integrati dalle valutazioni espresse dai Circoli locali e dall’equipaggio della Goletta Verde.
Il giudizio attribuito a ciascun comprensorio va dalle 5 vele assegnate ai migliori fino a 1 vela e i parametri sono divisi in due principali categorie: qualità ambientale e qualità dei servizi ricettivi.
In Campania, le ambite 5 vele vanno al comprensorio turistico Cilento Antico (con Pollica-Acciaroli e Pioppi, Castellabate, San Mauro Cilento e Montecorice) e la Costa del Mito (con San Giovanni a Piro-Scario, Camerota, Centola-Palinuro e Pisciotta).
Le Quattro Vele, che restano comunque luoghi di grande eccellenza, sventolano in Campania in costiera Amalfitana (con i comuni Positano, Cetara, Amalfi, Vietri sul Mare, Praiano, Maiori, Minori e Conca dei Marmi) e sull’isola di Capri (con i comuni Anacapri e Capri).
Con 3 vele troviamo Costa di Elea (con i comuni di Ascea e Casal Velino); Costa di Poseidonia (con i comuni di Agropoli e Capaccio-Paestum), la Penisola sorrentina e AMP Punta Campanella (Massa Lubrense, Vico Equense, Sorrento, Meta e S. Agnello) e il Regno di Nettuno (Ischia, Procida e Bacoli). Chiude con 2 vele il Golfo di Policastro (con i comuni di Sapri, Vibonati, Ispani e Santa Marina-Policastro).
“In questi venti e più anni – commenta Francesca Ferro direttrice Legambiente Campania – abbiamo costruito un solido rapporto di collaborazione con le amministrazioni locali e con gli operatori dei territori del litorale del nostro Paese raccontati in questa guida. Abbiamo accompagnato sindaci, piccoli e grandi imprenditori, associazioni e cittadini lungo percorsi virtuosi per ridurre la quantità di rifiuti, gestire al meglio le aree protette, promuovere l’enogastronomia di qualità e le buone pratiche di fruizione del litorale e così via. Ora si può dire che tutti coloro che sono in quest’elenco condividono quanto meno un vocabolario comune, a tutti loro abbiamo indicato un medesimo orizzonte cui tendere, che oggi, all’indomani di una delle più gravi catastrofi sanitarie mondiali, appare paradossalmente forse più vicino, senza dubbio più obbligato. Le località campane al vertice della nostra classifica sono quelle che avranno più possibilità di vincere le sfide del futuro, quelle in grado cioè di coniugare al meglio le tematiche ambientali con le prospettive di sviluppo economico, che sapranno più di altre cogliere le opportunità che verranno dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e tradurle in occasione di rinascita e rafforzamento del tessuto economico e, soprattutto, di quello sociale. Perché – conclude la direttrice di Legambiente Campania – per uscire fuori da questa crisi dovremo essere non solo più forti, ma anche più green”.