Quella che i movimenti sostenitori di «deMa» chiamano «deriva sbirresca» è in realtà il progetto politico dell’asse creatosi tra Attilio Auricchio, Alessandra Clemente e una parte consistente della polizia municipale per portare la giovane assessora sulla poltrona oggi occupata da Luigi de Magistris.

Una manovra politica che non è sfuggita ai gruppi più ideologizzati della galassia arancione (quelli di Scampia e «Insurgencia», tra gli altri) che, già dal prossimo mese, hanno deciso di avviare una serie di eventi pubblici. Incontri, manifestazioni e dibattiti finalizzati a costruire consenso e immagine attorno al loro pretendente per la fascia tricolore: Ivo Poggiani, presidente della Terza Municipalità e leader appunto di «Insurgencia».
Fuori dai giochi, quindi, l’attuale vicesindaco Raffaele Del Giudice che, per un breve periodo, aveva immaginato di raccogliere l’eredità di Giggino nonostante l’evidentissima debolezza elettorale.

I movimenti, saziati dai robusti fondi assicurati dall’Amministrazione comunale per restauri e interventi negli edifici da loro occupati, per ora hanno deciso di non alzare il livello dello scontro con Palazzo San Giacomo in vista della successione. «Si stanno contando», dice un frequentatore dell’agorà arancione. «Il che significa che per ora lasceranno tranquillo il sindaco. Tranquillo, ma non troppo».