LA RELAZIONE DELLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Il denaro proveniente dalla vendita dello stupefacente importato dal Marocco, riciclato oltre che in Campania anche in altre regioni d’Italia e all’estero
Una gestione del traffico di stupefacenti quasi in monopolio, e tanti soldi che arrivano grazie alla rete imbastita dai tre clan di camorra maranesi – Nuvoletta, Polverino e Orlando – sull’asse Marocco-Campania. È quanto ribadito dalla relazione della Dna (Direzione nazionale Antimafia e Antiterrorismo). Sul territorio comunale di Marano, «le organizzazioni storicamente egemoni – ma gli Orlando sono operativi anche a Qualiano e Calvizzano – nonostante i numerosi arresti di affiliati ed elementi apicali, non possono ritenersi destrutturate. Piuttosto tali organizzazioni sembrano rivolte alla ricerca di nuove e più raffinate strategie di controllo e gestione delle attività criminali», è scritto nero su bianco nella relazione della Dna.
«I menzionati sodalizi – è inoltre, possibile leggere nel resoconto dell’Antimafia -, infatti, negli anni hanno continuato a consolidare imperi economici e hanno, da tempo, investito le cospicue risorse finanziarie di cui dispongono in altri ambiti territoriali nazionali ed extranazionali, sviluppando molteplici attività imprenditoriali».
I clan maranesi, dunque, continuerebbero ad estendere la loro attività, e ad investire (riciclando capitali illeciti) al di fuori della Campania, sia in Italia che all’estero. «Gran parte delle ricchezze dei citati clan – è sottolineato nella relazione – trae origine dal traffico internazionale di stupefacenti, soprattutto hashish, importato dal Marocco, quasi in regime di monopolio, disponendo di una rete di persone fidate e particolarmente esperte nei rapporti con le organizzazioni criminali estere, nella fattispecie con i potenti clan maghrebini».