La necessità di avere a Palazzo San Giacomo qualcuno che si occupi di qualcosa in più della movida
di Marcello Lala
La movida unico argomento politico ed unico problema di una città come Napoli? Non vogliamo credere che il dibattito politico alla vigilia di due scadenze importanti come le elezioni Regionali e Comunali per di più dopo la più grave emergenza sanitaria ed economica che almeno la nostra generazione ricordi sia tutta qui. Questo ovviamente non fa altro che confermare quello che più volte abbiamo sottolineato dalle colonne di questa testata. Urge una nuova classe dirigente per Napoli. Bisogna capire innanzitutto se questa classe dirigente esista e se sia stata formata in questi lunghi anni di oblio e di assuefazione in cui la città è sembrata adagiarsi durante l’ammuina “demagistrisiana”.
Quali potrebbero essere le caratteristiche di questa classe dirigente e del futuro sindaco della terza città di Italia?
1) Avere una visione complessiva della città e quando dico città dico anche area metropolitana di Napoli con i suoi 3 milioni di abitanti, questa è una condizione indispensabile per immaginare il tipo di società, di valori e di interessi che il sindaco deve cercare di incarnare;
2) Indispensabile per fare ciò egli deve possedere una adeguata conoscenza di Napoli e dell’area metropolitana tutta.
3) Conoscere il passato della città avendo un grado di cultura sufficiente per programmare il presente ed il futuro della città, non a caso la fucina delle classi dirigenti è sempre stata la storia.
4) Un forte tasso di disinteresse personale. Quello che molti chiamano senso dello Stato o senso delle Istituzioni, ovvero l’idea che nella propria azione l’interesse della comunità debba prevalere sul proprio tornaconto o su quello del proprio partito.
5) Un sindaco che sia capace di assumersi responsabilità ovvero capace di prendere decisioni anche se impopolari ma che riescano a condizionare positivamente il futuro della città.
Ora la domanda nasce spontanea dinanzi a questo teatrino della politica napoletana che si lacera con discorsi che lasciano il tempo che trovano ovvero quello dell’emergenza temporanea ma mai di una visione di quello che dovrebbe essere il futuro di una metropoli come Napoli (sarebbe inutile aprire il dibattito su bagnoli, Napoli Est ed area metropolitana di Napoli anche perchè non avremmo alcuna risposta se non le solite banalità che ci circondano da circa 40 anni) gli attori in campo ed i potenziali candidati che circolano hanno le capacità di rappresentare i cinque punti delineati?
Rigorosamente in ordine alfabetico Enzo Amendola, Alessandra Clemente, Gaetano Manfredi, Gennaro Migliore, Severino Nappi quelli che fino ad ora hanno avuto almeno il coraggio di parlare di Napoli rispondono ai 5 requisiti richiesti e se si ci diranno come vedono la Napoli del futuro? Come intendono dare un segno di discontinuità dopo 10 anni di giunta arancione? Come intendono affrontare i veri argomenti che bloccano lo sviluppo e la crescita della nostra amata città?
Restiamo in attesa di idee di proposte e, perché no, di nuovi candidati alla guida della città, sempre che gliene sia data l’opportunità di affacciarsi sul panorama politico.
