Verdoliva: «Abbiamo partecipato all’offerta nell’ottavario su invito dell’arcivescovo»
di Fabrizio Geremicca
«Fornitura di 360 litri di olio da ardere da destinare alla Parrocchia Santa Maria Assunta al Duomo». E’ l’oggetto di una sorprendente determina dirigenziale dell’Asl Napoli 1 firmata da Alfredo Di Lauro, che è il direttore della Unità Operativa Complessa Acquisizione di Beni ed Economato. L’olio da ardere è quello che si impiega per le candele delle lampade nelle chiese e nei santuari. L’azienda sanitaria locale diretta dall’ingegnere Ciro Verdoliva, per procacciarsi l’olio, si è rivolta alla società calabrese Desta Industrie, specializzata nella fornitura di vestiario ed articoli impiegatgi a scopi religiosi. L’importo del contratto è di 1350 euro oltre iva.
Nella determina, per giustificare la spesa, Di Lauro scrive che «la Direzione Generale ha rappresentato la necessità dell’acquisto di 360 litri di olio da ardere da destinare alla Parrocchia Santa Maria Assunta al Duomo». E’ dunque Verdoliva l’interlocutore al quale chiedere la ragione di un acquisto così poco frequente da parte di un’azienda sanitaria locale. «Abbiamo partecipato all’offerta nell’ottavario di San Gennaro su invito dell’arcivescovo», risponde il direttore generale.
L’Asl, dunque, ha contribuito alla cerimonia di rigraziamento del Santo che si tiene nei giorni successivi al miracolo della liquefazione del sangue e che si sostanzia tra l’altro nell’accensione di lampade e candele. Si potrebbe obiettare che il miracolo di San Gennaro è di chi ci crede, che l’Asl è un’articolazione laica della pubblica amministrazione e che spendere soldi pubblici destinati alla Sanità, sia pure pochi, per far ardere di luce lampade e candele potrebbe suscitare qualche perplessità. Verdoliva, però, è sicuro di avere operato nel giusto: «Mi sembra veramente una polemica assurda. Abbiamo aderito anche perché abbiamo avuto la possibilità di raccogliere sangue sul sagrato durante alcuni giorni dell’ottavario».