di Giancarlo Tommasone
I segni dell’incrinatura sono comparsi da tempo, da molto prima che Nicola Rullo tornasse in libertà per poi finire di nuovo in cella. Il clan Contini, uno dei più longevi e temuti in città, il clan di cui non esistono pentiti e se ne compaiono – più che raramente – risultano essere inattendibili, non è sfuggito alla regola che vuole le organizzazioni criminali napoletane sempre in divenire e logorate dalle lotte interne.

Gli uomini dell’Antimafia che hanno raccolto e incrociato dati, tastato il polso della situazione nell’area che partendo da San Carlo all’Arena arriva fino alla zona industriale abbracciando Vasto e Arenaccia, hanno riempito pagine e pagine di informative e sono arrivati a una conclusione: «Esiste una scissione in atto nel clan Contini».
LA FRANGIA SCISSIONISTA DEL CLAN CONTINI
FA CAPO ALLA FAMIGLIA CONTINO ALL’ARENACCIA
Le incrinature, appena graffi sulla pelle di tufo e cemento del nucleo primigenio di via Filippo Maria Briganti, negli ultimi mesi si sono tramutate in crepe che rischiano di diventare fenditure profonde e insanabili per l’esistenza futura del cartello fondato da Edoardo ‘o Romano. Ironia della sorte, la frangia scissionista è capitanata da un gruppo che agisce nella zona di via Arenaccia fino al limite segnato da via Filippo Maria Briganti e con i Contini ha quasi in comune il nome: per gli inquirenti si tratta infatti della famiglia Contino.

Il gruppo avrebbe fatto più volte i conti con Rullo in persona, che «ha messo al loro posto i “giovani” a causa di loro comportamenti compulsivi e ritenuti troppo rumorosi». Approfittando poi dell’arresto dello stesso Rullo avvenuto nel 2013, «i Contino – confermano gli investigatori a Stylo24 – hanno aperto le porte ai forcellesi e in particolare ai Sibillo, ai quali sono legati da patto di mutuo soccorso. Ci risulta che i forcellesi negli ultimi anni si siano spinti fino a calata Capodichino e in altre zone sotto il controllo dei Contini a imporre le estorsioni».
I CONTINO HANNO LA FORZA
DI SCALARE IL CLAN CONTINI?
Ma i Contino hanno la forza di portare la scalata al clan? «Non crediamo proprio, non hanno i mezzi né la personalità per una operazione del genere, ma ciò non significa che la scissione in atto non possa portare a fatti di sangue» rispondono. Inevitabile il collegamento tra questo tipo di scenario e il duplice omicidio avvenuto al Borgo Sant’Antonio Abate lo scorso 6 settembre.