I giudici delle Libertà non fanno sconti e confermano l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per «’a peccerella», pronto il ricorso per Cassazione
Niente colpi di scena, la regina della camorra secondiglianese resta ancora dietro le sbarre. Il tribunale del Riesame di Napoli ha confermato la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di Maria Licciardi (nella foto), accusata dalla Procura partenopea di associazione per delinquere di tipo mafioso, ricettazione di denaro di provenienza illecita e turbativa d’asta.
Il verdetto è stato emesso dalla decima sezione (collegio B). L’udienza davanti al tribunale delle Libertà, durante la quale la discusso l’avvocato Eduardo Cardillo, difensore di Maria Licciardi, soprannominata “lady camorra”, è stata celebrata mercoledì mattina. Maria Licciardi, ritenuta dagli inquirenti a capo dell’omonimo clan fondato dal fratello Gennaro, detto “’a scigna”, e anche elemento di vertice del cartello malavitoso denominato Alleanza di Secondigliano, è stata sottoposta a fermo dai carabinieri del Ros lo scorso 7 agosto, nell’aeroporto romano di Ciampino, mentre di accingeva a partire per Malaga, in Spagna.