Ma si dimentica che le banche hanno sempre cavalcato «l’onda perfetta»
di Rino Milone
La tassazione sugli extraprofitti delle banche, scoraggia gli investitori esteri ad affacciarsi sui nostri mercati. Fatto sta che in risposta all’aumento dei tassi d’indebitamento imposti da BCE, gli istituti in modo tutt’altro che etico, continuano a pagare depositi e conti correnti, non oltre lo 0,50%.

Se il cliente non orbita i propri risparmi su prodotti vincolati, che non rientrano più nella piena disponibilità se non a fronte di penali per utilizzo prima della scadenza, le banche continuano a lucrare in modo scorretto ed immorale. Del resto, la mancata sottoscrizione di debito pubblico da parte delle banche, metterebbe le stesse in difficoltà creando effetti negativi agli income delle stesse e in ordine di rating avendo danneggiato le finanze pubbliche.
Una parte della politica di «colletto» continua a preoccuparsi del bagno di sangue degli istituti sul via libera al provvedimento sull’extra gettito, dimenticando che nel «periodo delle vacche grasse» i grossi colossi del credito, hanno sempre cavalcato «l’onda perfetta» in qualunque tipo di mare!
Di certo, il provvedimento fiscale sugli extra profitti porterà una ricaduta sui contratti in rinnovo nel mondo dei bancari, un inasprimento del credito sulle aziende, un rincaro dei costi collaterali su imprese e famiglie, ostaggio delle banche. E allora facendo un passo indietro, nell’etica utilitaristica, passando per Adam Smith, scivolando per Marx, ancora una volta ci troviamo di fronte ad un «Capitalismo» dove il principio dell’utile che i liberi pensatori ci hanno raccontato, ai giorni nostri lo ribaltiamo in una macro fotografia, dove i soggetti ancora oggi sono le banche, le imprese, le malcapitate famiglie.