È una specie di record mondiale. A occhio non c’è politico che possa eguagliarlo, né Trump né Putin né Kim-Jong Un. Per non parlare della Merkel o di Macron. Se c’è un dato politico, nella relazione della Corte dei Conti che, qualche giorno fa, ha allungato di 60 giorni l’agonia dell’Amministrazione comunale alle prese con un buco di bilancio che fa paura, è che la rielezione di Luigi de Magistris è «costata» alla collettività 1,2 miliardi di euro. E non è un’esagerazione.
LA CORTE DEI CONTI HA CENSURATO
IL BIENNIO 2015/16, QUELLO DELLA
RIELEZIONE DI LUIGI DE MAGISTRIS
I magistrati contabili, infatti, oltre a tutta una serie di prescrizioni che avranno un devastante impatto sulla macchina burocratica dell’Ente, hanno in particolare censurato il biennio 2015-2016. Quello delle elezioni amministrative, riscontrando un netto peggioramento della tenuta finanziaria di Palazzo San Giacomo. «La contabilità dell’Ente – si legge nel dossier della Corte – ha fallito nel momento in cui ha totalmente sottodimensionato il proprio disavanzo in sede di riaccertamento straordinario. Espandendo la capacità di spesa in una misura non sostenuta da effettive coperture ed entrate».

Capacità di spesa sviluppatasi a ridosso della tornata elettorale e che ha rappresentato un ottimo biglietto da visita per il primo cittadino uscente (e rientrante).