Poche ore prima della ufficializzazione della giunta, nel gruppo di «Azzurri per Napoli», Lanzotti aveva annunciato la nomina della madre. Poi il dietrofront. Qualche domanda e una considerazione sui «media violenti»
C’è un piccolo mistero nella composizione della giunta del sindaco Gaetano Manfredi. È il mistero che riguarda la nomina prima annunciata poi fatta cadere nel dimenticatoio da Stanislao Lanzotti nel gruppo Whatsapp di Azzurri per Napoli. Nel pomeriggio di giovedì, Lanzotti posta una foto che lo ritrae nei corridoi di Palazzo San Giacomo con tanto di mascherina. Scrive: «Davanti alla porta del sindaco per concordare nome e delega con i consiglieri. Forza azzurri. Siamo con GM (Gaetano Manfredi, ndr) a prescindere oggi più che mai».
Dopo un’ora, sempre Lanzotti scrive nel gruppo: «Facciamo gli auguri, alla Professoressa Miraglia, per la nomina come assessore al comune di Napoli, in quota Azzurri x Napoli!!». Molti rispondono all’appello e si complimentano con la docente universitaria.
Dopo un’altra ora, secondo quanto ha potuto ricostruire Stylo24, arriva la doccia fredda: Caterina Miraglia, ex assessora nella giunta Caldoro e candidata (sconfitta) di Forza Italia alle ultime elezioni politiche, resta fuori. Probabile che il contemporaneo rinvio a giudizio di Lanzotti, in una vicenda relativa a presunti voti di scambio aggravata dall’ombra sinistra della camorra, abbia convinto Manfredi a soprassedere. E a recuperare il secondo nome, fatto in extremis, dall’ex capogruppo forzista per la casella destinata ad Azzurri per Napoli nella squadra di governo cittadino: Vincenzo Santagada.
Solo in serata, quando ormai è stata resa nota la composizione della giunta, Lanzotti torna a farsi vivo nel gruppo Whatsapp. Chiosa: «Ragazzi ora posso dire che azzurri per napoli (in minuscolo, ndr) ha indicato il nome di un altro professore, amico e garante del nostro progetto politico. Vincenzo santagata (nome errato, peraltro, ndr). Ho preferito tutelare mia madre alla luce della violenza di alcuni media».
La domanda è: come si fa a tutelare la propria madre avendo, poche ore prima, annunciato la sua nomina ad assessore in un gruppo composto da decine di persone? E perché tutelarla considerato che, come riportato per primo, nei giorni scorsi, proprio dal nostro giornale, lo stesso Lanzotti aveva dichiarato in giro la disponibilità della mamma a ricoprire addirittura l’incarico di vicesindaco? E perché, ancora, Lanzotti sarebbe andato a parlare con Fulvio Bonavitacola il giorno prima dell’annuncio della giunta? E, infine: che cosa significa «violenza di alcuni media»? Fare domande su una operazione di puro trasformismo politico significa esercitare violenza?