Una sorella dei padrini aveva una relazione con il boss Giuseppe Dell’Aquila che convinse l’Alleanza di Secondigliano a non iniziare la guerra
di Simone Di Meo
Anche una storia d’amore può evitare una mattanza di camorra. La love story è quella che, all’epoca, intratteneva il boss Giuseppe Dell’Aquila con una sorella dei Giuliano, boss di Forcella. A raccontare l’episodio è il pentito Luigi Diana in uno dei suoi primi interrogatori. Diana ex ras del rione Sanità e poi reggente dei Bidognetti tratteggia la figura di Dell’Aquila nella malavita dell’area nord.
“Potrei dire che Peppe Dell’Aquila era una vera forza nel clan Mallardo in quanto ne gestiva il gruppo di fuoco. Egli era presente anche a tutte le riunioni importanti per i gruppi camorristici, anche quelli in cui si parlava di investimenti ed affari”. Riunioni in cui Dell’Aquila non prendeva però “la parola in quanto in quelle occasioni parlavano solo i capi, ovvero Peppe e Ciccio Mallardo, Cicciotto Bidognetti e Gennaro Licciardi”. Diana spiega ancora: “Per fare un esempio della forza di Peppe Dell’Aquila all’interno del clan… negli anni 1989/1990, Peppe Dell’Aquila aveva una relazione con una sorella dei Giuliano ed, a causa di ciò, ottenne che i Giuliano non fossero sterminati dai Mallardo – Contini – Licciardi (in pratica, l’Alleanza di Secondigliano, ndR) nel corso della guerra tra detti clan”. Diana conclude: “In questo caso, pertanto, la strategia del gruppo fu in maniera determinante indirizzata da Peppe Dell’Aquila”.