Un nuovo direttore di esercizio per la tratta «fantasma». A che cosa serve? Chissà, bisognerebbe chiederlo al presidente EaV, Umberto De Gregorio, e al direttore generale, Pasquale Sposito, che l’11 luglio scorso hanno firmato un ordine di servizio di nomina dell’ing. Luca Brancaccio «a direttore dell’esercizio della linea Santa Maria Capua Vetere – Napoli». Una linea che è «sospesa all’esercizio». Una linea senza treni, per capirci. Che non funziona.

Scrivono i due manager: «Atteso che i servizi di trasporto pubblico eserciti dalla società EaV sulla tratta Santa Maria Capua Vetere – Napoli sospesa all’esercizio rientrano nelle attribuzioni amministrative degli organi regionali… all’ing. Brancaccio è assegnato il potere di rappresentare la società in tutti i rapporti di natura tecnica ed operativa per la tratta in questione».

Il nome di Luca Brancaccio ricorre anche nel dossier firmato dall’ex commissario ai trasporti, Pietro Voci, dirigente della Ragioneria dello Stato mandato dal Governo nel 2013 a salvare EaV, e silurato dal governatore De Luca nel 2016 con due anni di anticipo sulla scadenza del mandato quinquennale.

Nella sua durissima relazione, pubblicata l’anno scorso dal giornalista Alessio Gemma su «Repubblica Napoli», Voci si soffermò in particolare sull’attribuzione di mansioni superiori a un ingegnere interno, Luca Brancaccio, appunto: nonostante una causa in corso tra il funzionario e l’Eav, secondo Voci, «il comportamento di De Gregorio appare improntato ad assicurare un trattamento di estremo favore a Brancaccio rispetto agli altri dipendenti Eav».
Dieci giorni fa, la nomina a direttore dell’esercizio di una linea morta.