Minacciata e aggredita dal ras Francesco Silenzio per la loro parentela scomoda, una coppia ha trovato il coraggio di denunciare tutto: «Mi ha detto “se scendi giù ti scarico l’intero caricatore in faccia»
di Luigi Nicolosi
Un rastrellamento a tappeto e senza esclusione di colpi. Solo così Francesco Silenzio, indiscusso e temibile ras del Bronx di San Giovanni a Teduccio, avrebbe forse placato la propria ira per il tradimento subito dalla moglie. Una furia cieca culminata nell’omicidio di Annamaria Palmieri, alias “Nino D’Angelo”, avvenuto nel gennaio del 2018, ma andata avanti anche nei mesi successivi. Nel mirino del boss e presunto killer sarebbe finita così anche una coppia la cui unica “colpa” era quella di essere imparentata con l’ormai ex consorte di Silenzio: «Ci hanno minacciati di morte, mi hanno detto “se scendi giù ti devo sparare in faccia, ti devo scaricare l’intero caricatore della pistola in faccia”». Parole da brividi, il cui unico obiettivo sarebbe stato quello di cacciare le vittime designate dal rione feudo della famiglia Silenzio.
L’allarmante episodio è stato riportato nell’ordinanza di custodia cautelare che pochi giorni fa, con l’esecuzione di oltre venti arresti, ma consentito alla magistratura di disarticolare, o comunque di mettere alle corde, la cosca di Napoli Est. A riportare l’accaduto alla polizia sono stati il 14 marzo 2018 i coniugi Vincenzo Formicola e Annunziata Puccinelli, i quali hanno sostenuto di aver subito gravi minacce da parte di Francesco di Silenzio e di altri esponenti della famiglia. La prima a prendere parola è stata la donna: «Verso le 13,30 – ha messo a verbale – ho incrociato il noto pregiudicato Francesco Silenzio. Appena mi ha vista con la mano mi ha fatto cenno di avvicinarmi a lui. Con tono minaccioso e smargiasso ha chiesto dove fosse mio marito e gli ho risposto che era nella sua bottega a lavorare. Prima di andarsene ha gesticolato e profferito testuali parole “gli devo gonfiare la faccia, vi devo fare andare via da qui, come ho già fatto con altre persone”». Il “confronto” non era però ancora finito e di lì a breve l’alterco tra le due famiglie sarebbe continuato con toni ancora più accesi.
A proseguire il racconto davanti agli investigatori di via Medina è dunque Vincenzo Formicola: «Con sorpresa ho appreso da mia moglie del faccia a faccia che aveva avuto con Francesco Silenzio. Dopo poco mi sono affacciato al balcone della mia abitazione e mi ha visto l’ultimo dei fratello di Francesco Silenzio, tale Francesco Pio, di circa 19 anni, il quale ha subito iniziato a minacciarmi profferendo testuali parole “se hai il coraggio scendi all’interno del Bronx, non stare rinchiuso in casa”. Io gli ho risposto che non sarei sceso ma che comunque non avevo paura e sono rientrato in casa». L’aggressione verbale sarebbe poi proseguita anche nei minuti successivi e stavolta a farsi avanti sarebbe stato direttamente il ras: «Appena mi sono affacciato mi ha visto Francesco Silenzio, il quale stava su pianerottolo del primo piano della scala F. Ha iniziato a minacciarmi di morte profferendo testuali parole “se scendi giù ti devo sparare in faccia, ti devo scaricare l’intero caricatore della pistola in faccia” e gesticolando con la mano ha fatto il gesto che io ero finito. Poi continuando mi ha minacciato di nuovo di farmi andare via dall’abitazione». I coniugi Formicola, capita la pericolosità della situazione, hanno però trovato il coraggio di rivolgersi alle forze dell’ordine denunciando e ricostruendo ogni istante di quella folle escalation di violenza.