Il Comune vuole organizzare l’evento clou a piazza del Plebiscito, ma non sarebbe accessibile a tutti
La fine del campionato di Serie A si avvicina e a Napoli fervono i preparativi per scongiurare i problemi per gli eventuali festeggiamenti a 33 anni di distanza dall’ultima vittoria di campionato. Fino a ora si sono svolti diversi tavoli tecnici convocati dal prefetto Claudio Palomba e altri ne sono previsti per i prossimi giorni con i rappresentanti delle forze dell’ordine, del sindaco Manfredi e del presidente del Napoli Aurelio de Laurentiis. Si fa strada, racconta Leandro Del Gaudio su «il Mattino», l’ipotesi di un evento clou a piazza del Plebiscito e due in altri altrettanti punti della città, tra cui Scampia. Il mega evento a piazza del Plebiscito dovrebbe prevedere un grande palco e tanti ospiti d’eccezione.
Una festa unica, però, a cui si potrà accedere solo se prenotati. A numero chiuso. Per pochi «eletti». Una scelta che potrebbe essere controproducente perché si rischia di escludere la parte popolare della città e, forse, anche di creare ressa per accedervi. Quella che dovrebbe essere una misura di sicurezza, perché la piazza non è sconfinata ma è racchiusa tra palazzi di notevole importanza storica, rischia di essere un clamoroso autogol. Perché non spostare l’evento clou in periferia? Perché non proprio a Scampia o Secondigliano dove lo spazio non manca? Certo, forse nemmeno lì sarebbe possibile accogliere tutti indistintamente, ma sicuramente potrebbero essere ospitate più persone. Ci sono anche vari spazi verdi, liberi da confini, a disposizione. E per una volta si darebbe importanza e rilievo nazionale a un’area che non sarebbe il solito salotto del centro. Questo sì che sarebbe un bel segnale.