Il patron del Napoli annuncia la partnership con Amazon, che diventa sponsor ufficiale, rivelando tutta l’incoerenza di chi, neanche un mese fa, aveva smentito fortemente la stampa che aveva anticipato la notizia.
di Francesco Monaco
“E’ un grande piacere per noi annunciare una partnership così prestigiosa con un marchio di eccellenza e di statura mondiale. Con Amazon abbiamo lavorato in piena sintonia sin dal primo giorno, costruendo un rapporto solido e un sodalizio imprenditoriale che può estendersi in maniera proficua e felice nel tempo mirando a obiettivi comuni”. Con queste parole il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha annunciato la partnership con Amazon come “sponsor di manica” del club azzurro. Non ci sarebbe nulla di strano, ormai il colosso di Bezos è entrato a tutti gli effetti nel mondo del pallone e per una società come il Napoli potrebbe essere persino un vanto.
Il problema, però, è un altro. Ovvero l’ennesima dimostrazione di incoerenza da parte del club partenopeo e, di conseguenza, del presidente De Laurentiis. Che neanche un mese fa, in data 30 luglio, aveva sbugiardato la stampa che aveva anticipato la notizia di una partnership con Amazon. “Il Calcio Napoli smentisce la notizia uscita su più quotidiani di aver sottoscritto un accordo con Amazon come quarto sponsor di maglia. Con Amazon il Calcio Napoli sta negoziando, come di consueto, il rapporto di vendita prodotto sui loro store”. Così recitava il comunicato ufficiale del club. Che oggi, a così poco tempo di distanza, stona e non poco con quella presa di posizione, quasi risentita.
Ma si sa che il rapporto del presidente con i giornalisti non è mai stato facile. Non si contano le sfuriate, le minacce di mani addosso, i silenzi di mesi e mesi a penalizzare soprattutto la tifoseria. Arrivando persino, con la complicità della radio ufficiale, a tenere una rubrica un paio di estati fa, durante la quale smentiva le notizie di calciomercato o intorno alla società al grido di “bufala… bufalissima”. Ecco, questa volta la smentita, anzi, la “bufala… bufalissima” è tutta per lui.