Capodanno di sangue a Napoli Ovest, il 42enne del clan Iadonisi ucciso la notte scorsa era già da tre giorni nel mirino della cosca rivale
di Luigi Nicolosi
Salvatore Capone sapeva di avere i giorni e le ore contate. Già giovedì sera infatti un commando armato di mitra aveva fatto irruzione nel rione Lauro di Fuorigrotta, il fortino del clan Iadonisi, e provato a rintracciarlo e assassinarlo. In quel frangente l’obiettivo designato è però riuscito a farla franca e a evitare di incrociare i killer. L’appuntamento con il gruppo di fuoco era però soltanto rimandato. Il 42enne guardaspalle del ras Francesco Iadonisi è stato infatti ammazzato con tre colpi di pistola la scorsa notte in via Leopardi.
Le indagini, affidate alla polizia di Stato, stanno dunque muovendo i primi passi e i primi retroscena non si sono fatti attendere. Salvatore Capone era dunque già da alcuni giorni nel mirino del clan rivale e lui stesso, sapendo di rischiare grosso, aveva deciso di correre ai ripari procurandosi un’arma per autodifesa. Accanto al suo cadavere, infatti, i tecnici della Scientifica hanno trovato, oltre ai tre bossoli, anche una pistola che di certo non era quella dei killer che l’avevano ucciso pochi minuti prima.
Il pallottoliere della camorra fa segnare subito il primo omicidio dell’anno. Il 2022 a Napoli inizia nel peggiore dei modi: con l’ennesimo delitto in quello che è diventato ormai uno dei quartieri più caldi della città, Fuorigrotta. È qui che stanotte, intorno alle tre, Salvatore Capone, 42enne della zona con una sfilza di precedenti penali alle spalle, è stato trovato cadavere. A ucciderlo sono stati tre colpi di pistola calibro 9 che non gli hanno lasciato alcuna possibilità di scampo. L’uomo è infatti morto sul colpo, ancora prima che arrivassero i primi soccorsi.
Quello di Capone era un volto ben noto agli archivi delle forze dell’ordine. Il 42enne è stato infatti più volte arrestato e veniva ritenuto molto vicino ad alcuni esponenti di spicco del clan Iadonisi del rione Lauro. Capone è stato assassinato in via Leopardi, la stessa strada in cui nel marzo scorso è stato ucciso l’anziano ras Antonio Volpe. Sul selciato la polizia ha repertato tre bossoli, tutti esplosi da una pistola calibro 9. La vittima, che abitava non distante dalla scena del crimine, stava forse rincasando dopo i consueti festeggiamenti di fine anno.
I contorni dell’omicidio, sebbene le indagini siano ancora alle battute iniziali, appaiono già chiari. L’omicidio di Salvatore Capone potrebbe essere la risposta lampo al recentissimo agguato ai danni del boss Vitale Troncone, ferito il 23 dicembre e ancora ricoverato in gravi condizioni. Da tempo, infatti, intercorre una fortissima tensione tra i gruppi Zazo-Troncone e i reduci del cartello Iadonisi-Cesi. L’escalation di sangue ha però ormai raggiunto proporzioni a dir poco allarmanti e, nonostante la presenza degli uomini in divisa, ormai da un anno il quartiere Fuorigrotta vive in un clima di terrore da faida di camorra.