di aemme
Il Jova Beach Party è un momento altamente “dionisiaco”, diciamo pure un inno alla vita e alla sua stagione che più di ogni altra ci riporta all’infanzia: l’estate. La gente si diverte, dimentica le restrizioni e si scatena sulle note dei grandi successi del rapper di origini toscane. Ma non mancano le polemiche. Gli ambientalisti sottolineano che le performance di Jovanotti recano danni all’ecosistema, senza considerare l’annoso concetto della privatizzazione delle spiagge. Attraverso un commento sulla sua pagina instagram Jovanotti mette le cose in chiaro: “Jova Beach Party non mette in pericolo nessun ecosistema.
Jovanotti risponde agli ambientalisti che lo criticano sul Jova Beach Party
Non devastiamo niente. Anzi, le spiagge le ripuliamo e le portiamo a un livello migliore rispetto a quando le abbiamo trovate e questo ce lo riconoscono tutte le amministrazioni locali. Jova Beach Party non è un progetto di greenwash. Questa parola mi fa cagare, è una parola finta, è un hashtag e gli hashtag sapete dove dovete metterveli. Jova Beach Party è un lavoro fatto bene. Se pensate che non sia fatto bene, venite a verificare.
Jovanotti risponde agli ‘econazisti’
Non sparate fuffa. Venite a verificare. Eco-nazisti che non siete altro, continuate ad attrarre a voi l’attenzione utilizzando la nostra forza. Sono fatti vostri. Questo è un progetto fatto molto bene, che tiene conto dell’ambiente, non è un progetto greenwash, è un progetto che parla di obiettivi di sostenibilità e realizza quelli che è in grado di realizzare oggi con gli strumenti che ci vengono messi a disposzione dalle leggi, dal buon senso, dalla volontà”.