Depositata la relazione sul controllo effettuato dalla Corte dei Conti sull’Ingv: registrato un avanzo di 13,5 milioni di euro (+83,6% rispetto al 2017)
Nei giorni scorsi è stata depositata la relazione della Corte dei Conti, relativa al controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) per l’anno 2018. Nel periodo considerato, è possibile leggere nel documento, «tutti i principali saldi finanziari della gestione dell’Istituto hanno presentato un ulteriore miglioramento rispetto all’esercizio precedente.
In particolare, il risultato finanziario è passato da un avanzo di 10.532.892 euro nel 2017 a 24.266.214 euro nel 2018 per effetto del sensibile aumento delle entrate relative a trasferimenti da amministrazioni centrali». Nella relazione è pure annotato, che il risultato di amministrazione «è aumentato nel 2018, di 23.711.620 euro, assestandosi a 69.917.486 euro, grazie alle maggiori riscossioni in conto competenza e in conto residui; la consistenza di cassa al 31 dicembre ha raggiunto 65,8 milioni (38,4 milioni in più rispetto al 2017)».
Per quel che riguarda le spese dell’Ingv, «nel 2018 ammontano a 102,9 milioni (nel 2017 si attestavano su 104.071.961) e sono costituite principalmente dalle uscite correnti (76,4 per cento dell’ammontare totale); esse, nell’esercizio in esame, sono diminuite, rispetto all’esercizio precedente, del 6,6 per cento, arrivando a 78,6 milioni (84,2 milioni nel 2017)».
Tale decremento – annotano i magistrati contabili – «è riconducibile alla diminuzione delle spese per acquisto di servizi passate da 27,4 milioni nel 2017 a 17,3 milioni nell’esercizio in esame, di cui le spese per progetti e convenzioni, sono passate da 19,5 milioni a 10,3 milioni». Nel corso del 2018 – si legge nella parte finale della relazione – «la gestione economica ha registrato un aumento significativo passando da un avanzo di 7,4 milioni nel 2017 a uno di 13,5 milioni dell’esercizio in esame (+83,6 per cento). Il patrimonio netto, infine, è cresciuto, grazie al positivo risultato economico dell’esercizio, passando da 75,8 milioni a 89,2 milioni (+17,8 per cento)».