di Giancarlo Tommasone
Lo ribadiamo ancora: non si era mai visto, nella storia dell’antagonismo napoletano e nazionale, un centro sociale guidato da un ufficiale dei carabinieri. Ma c’è sempre una prima volta, capita a Napoli, dove ormai è acclarato il rapporto di collaborazione e di potere, tra gli pseudo compagni di Insurgencia e il colonnello Attilio Auricchio. Un rapporto che si fortifica giorno dopo giorno. Il capo di Gabinetto, direttore generale del Comune, sindaco ombra, «commissario» di assessorati, è diventato ormai anche il vertice politico di deMa.

E’ considerato, e nei fatti lo è, il nuovo presidente del movimento arancione, tanto è vero che presiederà, al posto di Luigi de Magistris, la riunione di natura squisitamente politica, fissata per questo pomeriggio alle 18, presso la sede di Via Toledo. Si tratta di un confronto organizzato per il chiarimento tra i «malpancisti» (quelli del Maalox) e i rappresentanti del laboratorio occupato di Via Vecchia San Rocco. Lo scontro, originato dalla nomina di Egidio Giordano ad assessore in III Municipalità (ennesima carica affidata al «Premiato Poltronificio Insurgencia»), era stato portato all’attenzione dell’ultima assemblea di deMa, quella del primo giugno scorso.
In tale occasione, la consigliera della VIII Municipalità, Maria De Marco, che si era fatta portavoce del gruppo di scontenti, pronti a lasciare il movimento, «fu zittita da de Magistris – spiega la nostra fonte – che consigliò a lei e agli altri con il mal di stomaco o il mal di pancia, di affrontare la questione Insurgencia, in separata sede. “Prendetevi il Maalox”, disse il sindaco».
Bene, a distanza di quasi quattro settimane,
è arrivata la resa dei conti, che però,
come vedremo, sembra essere già falsata in partenza.
Nei giorni scorsi è partito il tam tam degli avvisi. Alla riunione sono stati invitati a partecipare, tra gli altri: i componenti del ribattezzato «cerchio magico», vale a dire Egidio Giordano (naturalmente), la compagna di quest’ultimo, assessorina Eleonora De Majo, Ivo Poggiani (presidente della III Municipalità) e Rosario Andreozzi (capogruppo arancione in Consiglio comunale).
L’invito è stato spedito anche alla già citata
Maria De Marco, e ai consiglieri comunali
dell’ala moderata, Luigi Felaco e Francesco Vernetti.
«Riguardo a questi ultimi due, stiamo parlando – sottolineano le ‘voci di dentro’ arancioni – di fedelissimi del sindaco, che non hanno il coraggio di parlare né di opporsi a quanto sta accadendo nel movimento». Gli organizzatori (o meglio l’organizzatore, sì, sempre lui) della riunione di chiarimento si sono ben guardati da «convocare» i consiglieri «scomodi», quelli che si sono schierati apertamente contro questo stato di cose: restano a casa, dunque, Laura Bismuto (che ultimamente, non le manda certo a dire, ad Auricchio) e Claudio Cecere; entrambi (come anticipato da Stylo24) hanno fatto capire che sono pronti a lasciare il gruppo consiliare da un momento all’altro.

Alla riunione parteciperà anche il segretario Panini ed è stato invitato pure l’ex segretario, Claudio de Magistris. Quasi sicuramente, il fratello del sindaco non parteciperà all’incontro, nonostante la base arancione ne invochi il ritorno. Perché «l’operato di Panini è praticamente pari a zero, anche lui completamente ‘piegato’ e ‘fedele’ alla linea dettata da Auricchio».
Nel parterre degli invitati figurano pure gli assessori Alessandra Clemente e Roberta Gaeta; il presidente della II Municipalità, Francesco Chirico; il consigliere della I Municipalità, Marco Cocifoglia. A presenziare la riunione, come scrivevamo, il colonnello Auricchio, che va sottolineato, nel partito non ha alcun incarico, né alcun ruolo. Almeno apertamente, visto che di fatto è diventato il vero presidente di deMa.

«Il movimento è stato fondato da Luigi e Claudio de Magistris e da Maria Teresa Dolce, è nato grazie a una importante spinta democratica dal basso. Oggi è tutto finito, quello che era democrazia partecipata, apertura, dialogo, è diventato una sorta di dittatura. Comanda una sola persona, come al Comune, come in Città Metropolitana. E adesso, mi spiace dirlo, anche in deMa», spiega amareggiata la nostra fonte. Scrivevamo che la riunione di oggi è falsata, e dall’esito scontato.
In effetti gli pseudo compagni di Insurgencia
si presentano forti della spalla del colonnello,
e dall’incontro usciranno maggiormente rafforzati.
Anche perché si troveranno davanti una controparte sapientemente allestita, una controparte che «non oserà opporsi. Al cospetto di Auricchio non diranno nemmeno una parola, che possa poi metterli in difficoltà». Certo, ci sarà anche Di Marco, ma doveva essere invitata per forza, del resto è stata lei a farsi portavoce in assemblea di quanti non sopportano più l’ingerenza di Insurgencia e lo strapotere del capo di Gabinetto del Comune. Auricchio, uomo di strategia – ne avrà studiata tanta quando era cadetto all’Accademia di Modena – sa bene come dividere e comandare. Il compito gli riesce piuttosto facile, perché i «comandati» hanno le poltrone da difendere o da conquistare. E allora avevamo visto giusto noi di Stylo24, quando in tempi non sospetti avevamo parlato di uomo solo al comando.

Quando, avendo intuito la portata del progetto del colonnello, ne avevamo raccontato puntualmente la «scalata»; quando avevamo parlato del suo fedele manipolo di «insurgenti»; quando abbiamo smascherato gli pseudo compagni di Via Vecchia San Rocco e abbiamo scritto che a Napoli non esiste l’antagonismo. Non esiste, perché, se ci fosse, i movimenti dovrebbero prendere apertamente le distanze da Insurgencia, ne va della credibilità degli altri centri sociali, del loro lavoro, del loro impegno politico. Qualora, ribadiamo, tutto ciò ci sia.
Ultima considerazione è per Luigi de Magistris,
che sembra da un po’ di tempo in una sorta di Iperuranio,
o in un oceano lontano, se preferite.
La presenza di Auricchio, domani, al suo posto, alla riunione di deMa, come guida politica, rappresenta una sconfitta pesantissima agli occhi della base arancione. Una sconfitta prima per il movimento e poi per il presidente (se si considera de Magistris ancora tale). Ma lui, Capitan Giggino, è da tempo concentrato a costruire la sua figura di «lupo di mare», l’uomo col sole in faccia e il sale nei capelli, l’uomo che guiderà la parata di navi nel golfo. A favore di telecamere nazionali e di stampa amica, e con gli eventi a terra pagati con la tassa di soggiorno.