di Giancarlo Tommasone
Presunti rapporti tra criminalità organizzata e politica a Castellammare di Stabia. Il parlamentare di Leu, Federico Conte, ha presentato una interrogazione parlamentale indirizzata al ministro dell’Interno Matteo Salvini, affinché si indaghi per fare piena luce su presunte ingerenze della camorra a Palazzo Farnese.
«Più volte, come partito e come gruppo consiliare, avevamo chiesto di fare chiarezza sulla grave vicenda che ha visto
il sindaco Pannullo riferire
in commissione antimafia»
E’ sottolineato in una nota diffusa dal partito di Pietro Grasso. Proprio l’ex primo cittadino stabiese, Antonio Pannullo, tiene a chiarire a Stylo24, che il testo della interrogazione fa riferimento soltanto «alla prima parte delle denunce. Altre sono state da me presentate davanti alla Dda dopo la conclusione prematura della mia amministrazione».
«Ritengo che sia doveroso far luce fino in fondo sui rapporti tra politica e criminalità organizzata nella nostra città, anche alla luce della interrogazione dell’onorevole Conte che ha ripreso le mie denunce e dichiarazioni alla Dda ed in Commissione Antimafia. Spesso tutto si è ridotto a qualche titolo di stampa, grazie a giornalisti coraggiosi, senza poi che ci fosse un prosieguo», dichiara Pannullo alla nostra testata.
«Le attenzioni dell’Antimafia risalgono ad interrogazioni del 2005»
Eppure, continua l’ex sindaco, «le attenzioni dell’Antimafia risalgono ad interrogazioni del 2005, si sono succeduti diversi scioglimenti alcuni dei quali hanno la stessa matrice, ed oggi coprire tutto con un nulla di fatto e con il lento trascorrere del tempo, penso sia profondamente immorale. Le mie denunce sono lì, con nomi, cognomi, fatti e circostanze. Che si faccia al più presto luce». «Io la mia parte l’ho fatta senza paracadute, senza pensare alle conseguenze che avrebbe poi comportato anche la prematura fine del mio mandato. Agli autorevoli appelli di chi ci ha sollecitato a denunciare senza se e senza ma abbiamo risposto, adesso è ora che anche chi ha il dovere, non solo di ufficio, di indagare, dia le sue risposte non certo ad un ex sindaco ma ad una comunità che da anni attende di conoscere la verità», conclude Antonio Pannullo.