La faida tra i De Luca Bossa-Minichini e i De Micco-De Martino torna a divampare: Carmine D’Onofrio ucciso davanti gli occhi della fidanzata
di Luigi Nicolosi
La faida di Ponticelli torna a divampare in tutta la propria violenza. A pochi giorni dall’attentato dinamitardo consumatosi davanti casa del boss Marco De Micco, gli uomini della mala di Napoli Est tornano a colpire e lo fanno, se possibile, con un’azione ancora più eclatante e drammatica. Un ragazzo di appena 23 anni, Carmine D’Onofrio, questa notte è stato ucciso a colpi di pistola davanti gli occhi della propria compagna. Inutile la corsa verso il pronto soccorso dell’ospedale Villa Betania: per il giovane incensurato non c’è stato infatti purtroppo nulla da fare.
I carabinieri, che conducono le indagini sul caso, sembrano non avere alcun dubbio sulla matrice mafiosa del raid. D’Onofrio non aveva alle spalle guai giudiziari, ma “vantava” qualche amicizia scomoda. Il raid è poi avvenuto in via Crisconio, strada che già nei mesi scorsi è stata teatro di altri drammatici “avvertimenti” all’indirizzo del gruppo dei “Bodo”. Sulla scena del delitto i militari dell’Arma hanno repertato sette bossoli calibro 45 mm, segno che non si è trattato di una semplice stesa, ma di un vero e proprio regolamento di conti.
L’agguato costato la vita a Carmine D’Onofrio arriva a pochi giorni dalla bomba piazzata davanti casa del ras Marco De Micco, scarcerato pochi mesi fa. Il suo ritorno a piede libero ha innescato parecchie fibrillazioni nel quartiere orientale, con una serie di raid che secondo gli investigatori porterebbero la firma del rivale cartello De Luca Bossa-Minichini, ormai egemone in gran parte di Ponticelli. In mezzo, vale la pena ricordarlo, si era poi consumato l’omicidio di Salvatore De Martino, ex uomo del clan Sarno e in seguito transitato proprio nelle fila dei De Luca Bossa, assassinato a colpi di pistola nel cuore del rione De Gasperi. Non è dunque da escludere un collegamento tra i due delitti.