Nello stesso giorno (10 maggio) in cui la commissione giudicatrice avrebbe dovuto valutare i titoli dei candidati e procedere alla nomina del vincitore del concorso, la capitaneria di porto di Napoli (in qualità di polizia giudiziaria delegata dalla Procura della Repubblica) ha sequestrato gli atti relativi alla «selezione pubblica, per l’assunzione di 1 unità da inquadrare a tempo pieno ed indeterminato nell’organico dell’AdSP del Mar Tirreno Centrale quale dirigente addetto alla gestione dei procedimenti afferenti l’utilizzazione e la gestione del demanio marittimo» (come recita la delibera 305 del 29 dicembre 2017).

Una scelta, operata dal Pubblico ministero, che di fatto congela l’iter procedimentale di un concorso che ha visto già espletate due prove (quella scritta il 9 aprile scorso, quella orale il 27 dello stesso mese) e che prevedeva, come ultima tappa del procedimento, la valutazione dei titoli. Tra i cinque candidati finalisti ci sono due funzionari dell’Autorità di sistema portuale del Mare Tirreno Centrale impiegati presso la sede centrale di Napoli e a Salerno.
Non si conosce, al momento, se all’origine del provvedimento ci sia un esposto oppure se l’operazione della Capitaneria di Porto sia frutto di un’attività investigativa preesistente che ha reso necessario il sequestro dei documenti in originale.
La nomina di un nuovo dirigente del settore Demanio Marittimo aveva destato non poche sorprese, tra gli addetti ai lavori, considerato che la posizione non era vacante, ma occupata dall’ex segretario generale Emilio Squillante; trasferito pochi mesi fa a capo dell’Area Istituzionale che raggruppa ufficio Demanio appunto, stazioni marittime e security.