La protesta di Ermes Ferraro, vicepresidente Mir: «Non è accettabile che agli studenti si proponga una centrale di esercizio della guerra»
di Fabrizio Geremicca
In gita alla Nato come se fossero gli scavi di Pompei o il teatro di Paestum. Studentesse e studenti di due scuole superiori – una di Pozzuoli, l’altra di Capua – nelle scorse settimane sono stati condotti dai docenti in visita al comando strategico per l’Europa sud orientale e mediterranea della Nato, che si trova in Campania, precisamente a Lago Patria, una frazione del Comune di Giugliano. L’iniziativa sarebbe passata forse inosservata se delle due gite alla Nato non avesse dato conto proprio il sito internet del comando militare.
Le proteste del Mir
La notizia è dunque arrivata anche a Ermes Ferraro, che è il vicepresidente del Movimento Internazionale della Riconciliazione, il quale non ci ha pensato due volte ed ha chiesto spiegazioni via pec ai dirigenti scolastici dei due istituti superiori. Soprattutto, li ha invitati a organizzare un incontro anche con il MIR, affinché gli studenti possano ascoltare pure l’altra campana, la voce dei pacifisti e dei non violenti. Scrive Ferraro nella missiva: «Come ex docente mi rendo conto che la visita alla Nato è un’iniziativa presumibilmente organizzata e attuata da alcuni insegnanti ma, pur nel rispetto della loro autonomia didattica, ritengo che non sia accettabile che agli studenti si proponga una centrale di esercizio della guerra come se si trattasse di una meta formativa».
Aggiunge: «Orientare le giovani e i giovani verso la professione militare – sebbene sia ormai diventata una pratica ampiamente diffusa nella scuola italiana – è a nostro avviso un grande errore, che snatura la missione educativa della scuola alla pace, alla convivenza civile e al ripudio delle soluzioni armate ai conflitti». Si vedrà se riceverà una qualche risposta. Nel frattempo, chi lo desideri può approfondire quali siano state le attività condotte dagli studenti nel comando Nato direttamente dal resoconto dei militari. «Con le ragazze, i ragazzi e gli insegnanti – si legge sul sito ufficiale – è stata tracciata una panoramica storica sulla Nato, sul comando napoletano e sulle sue attività, sulla guerra in Ucraina, sull’importanza della comunicazione e della sicurezza informatica». Ci sono anche le testimonianze di alcuni studenti, compresa una ragazza che dice che desidererebbe molto lavorare un giorno alla Nato.