In primo grado condanne per oltre 50 anni
Una piccola imprenditrice, proprietaria di una nota panetteria del centro storico di Torre del Greco finì nell’abbraccio mortale di più usurai per lungo tempo. Fino a quando, a ottobre 2021, un blitz degli agenti di polizia mise fine all’incubo dopo le sue denunce. Un’operazione che colpì 11 persone, quattro finirono in carcere e sette ai domiciliari. Sei mesi fa la sentenza di primo grado distribuì condanne per mezzo secolo di carcere, ieri si è aperto il processo bis davanti ai magistrati della VI sezione della corte d’Appello di Napoli a carico degli undici imputati accusati di aver stritolato l’imprenditrice del centro storico torrese. Lo riferisce un articolo di Alberto Dortucci su «Metropolis».
Nella prima udienza sono state depositate delle memorie difensive e alcuni avvocati hanno paventato l’ipotesi di concordare la pena per i propri assisti. In primo grado Gaetano Di Giulio, vertice del gruppo di via XX Settembre, ha ricevuto una condanna di 8 anni di reclusione, mentre il fratello Alberto ha patteggiato una pena di 4 anni e 4 mesi. Maria Rosaria Condurro, Luisa Di Giulio e Antonio Stampalia hanno ricevuto una pena di due anni e sei mesi. Valentina Pinto, invece a due anni e 7 mesi. A Salvatore Scognamiglio, considerato al vertice del gruppo di usurai di San Vito, fu accordato un patteggiamento a 4 anni e 4 mesi mentre Luisa Zorino e Clorina Palomba, nonostante il rito abbreviato, hanno ricevuto una pena di 5 anni e 5 mesi. Colomba Cascone e Virgina Raiola, invece, rimediarono 5 anni e 4 mesi di reclusione.