Il reggente intercettato svela l’affronto compiuto dal boss Luigi Cimmino e dal figlio Diego: «Hanno chiuso tutta la fatica a 400mila euro. Andrea gli voleva mettere la pistola in bocca»
di Luigi Nicolosi
Un ammanco da 400mila euro dalle casse della cosca più potente del Vomero avrebbe determinato l’ultima, eclatante spaccatura tra i massimi esponenti del cartello Cimmino-Caiazzo. All’interno della cosca sono già da qualche tempo in atto forti fibrillazioni e oggi, grazie all’inchiesta culminata nel blitz di pochi giorni fa, il motivo appare finalmente chiaro: il boss Luigi Cimmino e, in seconda battuta, il figlio Diego si sarebbero impossessati di quasi mezzo milione di euro senza rendere conto del “prelievo” agli altri vertici dell’organizzazione. Sullo sfondo, neanche a dirlo, lo spaventoso giro di tangenti estorsive imposte in ambito sanitario e, in particolare, sull’appalto per i lavori di manutenzione straordinaria e adeguamento funzionale-tecnologico dei padiglioni C, E, G, L, O e S, dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Un affare da 47 milioni di euro aggiudicato nel 2012 dalla Ati Cosap-Cogepa.
È il 28 settembre del 2017 quando il capozona Giovanni Caruson, ignaro della cimice piazzata nella sua macchina, conversa con Alessandro Desio “bambulott” in merito all’incasso di un’estorsione “lavorata” da tutti (Andrea Basile, Alessandro Desio, Giovanni Caruson e Luigi Cimmino) da parte – secondo gli inquirenti – del solo Luigi Cimmino per un importo complessivo di 400mila euro, la cui ultima tranche veniva incassata da Franco Diego Cimmino prima del periodo estivo e utilizzata da quest’ultimo, senza dividerla con i sodali, per la vacanza estiva sull’isola di Ischia, circostanza poi effettivamente riscontrata dagli investigatori che hanno condotto le indagini. Caruso, appreso dell’accaduto, è una furia: «Bambulotto scese anche un po’ irruento… ora proprio se n’è andato il figlio di quel porco, uomo di merda… io gli chiesi il figlio di chi? lui mi rispose il figlio di Cimmino… io non lo sapevo il fatto delle rate… gli ultimi 12mila euro, me l’ha detto Andrea ieri sera, anzi stamattina… anzi l’altra sera… e quando Andrea mi disse che gli ultimi 12mila euro sono stati presi ad agosto di ora… perciò allora se ne sono andati a Ischia, con i 12mila euro del signore… di Vallefuoco… in tre anni… 36mila euro l’anno si sono presi… più di 100mila euro divisi in cinquanta e cinquanta, hanno chiuso tutta la fatica a 400mila euro… e non hanno dato un euro a un compagno».
Il ras Caruson entra quindi nel dettaglio del colloquio avuto con Desio senza fare mistero della propria rabbia. Il capozona riferisce anzi un dettaglio che la dice lunga su quale fosse il clima che quell’episodio avesse scatenato all’interno dell’organizzazione: «E quindi questo Bambolotto io scesi e dissi: embè che cosa gli hai detto a questo scornacchiato? lui mi ha risposto: gli ho detto non non ti metto la pistola in bocca perché in casa qua, ma digli a tuo padre, quando vai da quel cornuto di tuo padre al colloquio, che io voglio i miei soldi… io gli ho detto di dirgli di fare attenzione e lui mi ha chiesto: ma perché tu i soldi non li vuoi?… io gli ho risposto: eccome se li voglio, la prossima volta che lo minacci chiamami, così lo minaccio insieme a te. Poi andai sopra da Andrea e lui mi chiese cosa era successo, io gli dissi che mi aveva chiamato Sandro (Desio, alias Bambulotto)».
A questo punto Giovanni Caruson fornisce all’interlocutore anche la reazione stizzita che Andrea Basile, mente economica del clan Cimmino, avrebbe avuto davanti a lui: «Andrea mi rispose: Giovà, tutto è scoppiato quando abbiamo saputo, noi questa stagione abbiamo fatto i botti con i piedi, gli ultimi 12mila euro quello scemo se li è andati a prendere il 3 agosto, è andato a Ischia con i soldi nostri… se avesse fatto seimila per ognuno chi gli avrebbe detto niente?… Io per il momento ho detto ad Andrea di sospendere le settimane a tutti quanti, ho dato parere favorevole. Perché io devo avere rispetto per il giovane di uno che non ha avuto rispetto per me? Solo Cimmino sta avendo la mesata, io se fosse per me la sospenderei anche a lui».