Il retroscena emerge dall’inchiesta sul nuovo clan di Poggiomarino, le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia
Il piano di vendetta è stato svelato da un collaboratore di giustizia nel 2017, e le parole del pentito sono finite agli atti dell’inchiesta sul nuovo clan di Poggiomarino (costola autonoma della più potente cosca Fabbrocino ). A voler mettere in pratica i propositi di rivalsa, nei confronti di chi, in sua assenza, ha preso il potere e non ha rispettato gli accordi, è Antonio Giugliano, alias ’o savariello.
Quest’ultimo, racconta ai magistrati il collaborante Alfonso Loreto (riferisce confidenze fattegli dal boss Franco Matrone di Scafati, ndr), una volta uscito di galera, avrebbe voluto uccidere Rosario Giugliano (solo omonimo di Antonio) detto ’o minorenne. Per quale motivo? Perché Rosario, contravvenendo ai patti stretti con ’o savariello, durante la detenzione di questi, si sarebbe affermato ai vertici della malavita locale, controllando le attività illecite sul territorio di Poggiomarino. Il retroscena è stato riportato dal quotidiano Metropolis.