A Napoli a rischio 1000 iscrizioni. Ombre anche a Caserta e Salerno
Tra poco si voterà il successore di Enrico Letta alla carica di segretario del Partito Democratico e in queste ore si stanno verificando le nuove tessere arrivate nelle ultime ore di campagna adesioni. Ma già dalle prime verifiche sembra proprio che i «compagni» abbiano perso il pelo ma non il vizio. A Napoli, secondo le informazioni trapelate si cancelleranno ben 987 iscrizioni. A Caserta, dove il Pd ha triplicato le iscrizioni (passando da poco più di 2mila nel 2020 a quasi 6mila), potrebbero essere quasi il doppio di quelle della federazione partenopea.
Ombre anche sul regno del presidente Vincenzo De Luca dove per qualche ora c’è stato qualcuno che ha fatto circolare la voce di pacchetti pagati dalla stessa fonte. Ombre che immediatamente hanno scatenato le polemiche e i litigi tra i vari contendenti. L’allarme, in prima battuta, l’ha lanciato il candidato Gianni Cuperlo. Parole che hanno provocato amarezza e sospetti in tutta la coalizione.
Schlein: «No ai signori delle tessere»
«Abbiamo letto di tesseramenti gonfiati, abbiamo fiducia nel lavoro delle commissioni congresso. Noi siamo altro, non accetteremo i soliti giochi, i pacchetti di tessere e i signori delle tessere. E’ questione di cambiare metodo. Da qui passa una credibilità diversa in alcuni territori in cui il partito è diventato una rincorsa al potere per il potere» ha detto oggi Elly Schlein a radio Immagina.
Bonaccini: «Trasparenza e rigore»
«Ci mancherebbe che non chiedessimo trasparenza e rigore sulle tessere Pd in Campania» ha detto Stefano Bonaccini, intervenendo al XII Congresso regionale Cgil Campania aggiungendo: «Due cose nella vita devono essere rispettate, l’onestà e la sobrietà. Chi si candida e chi milita deve avere come condizione l’assoluta onestà. Ci sono le commissioni e bisogna evitare ogni comportamento non virtuoso, ogni anomali va immediatamente perseguita e risolta, non solo in Campania, ma in tutta Italia».
Non si smentisce mai il Pd. La voglia di vincere è troppa. Che siano elezioni politiche o di partito la musica non cambia. È ancora nella memoria quello che successe a dicembre 2021 quando ad Avellino la Segreteria Nazionale decise di sospendere oltre 2.500 richieste di tesseramento per l’anno 2021. Dalle verifiche effettuate dal Servizio informatico del partito emerse che circa 1.300 tessere furono richieste tramite l’utilizzo di carte di credito prepagate emesse dalla stessa emittente, con identità delle prime cifre e medesime date di scadenza. Inoltre fu riscontrato che nella fase di registrazione online, che un numero assai ampio di email (oltre 1.000), fornite dai richiedenti, appartenevano al dominio internet, appartenente a una singola associazione, e riguardavano iscrizioni avvenute negli ultimi giorni di tesseramento, fra il 2 e il 5 novembre 2021.