Mesi di promesse ancora nulla si muove per il restauro del dipinto dedicato al giornalista ucciso dalla camorra
di Fabrizio Geremicca
“Stiamo lavorando per ridare il sorriso a Giancarlo e ripristinare il murale”. Il foglio in formato A4 sta affisso sul muro da molti mesi ed annuncia l’imminente inizio di interventi per restituire integrità e colori all’opera in memoria di Giancarlo Siani, il cronista precario che scriveva sul Mattino e fu assassinato dai sicari del clan Nuvoletta il 23 settembre 1985 in via Romaniello, non lontano da Piazza Leonardo. L’umidità che trasuda dal muro sul quale è dipinto il volto di Siani – secondo quanto hanno raccontato in più occasioni i responsabili della Fondazione Polis che si occupa di contrasto alla criminalità anche attraverso la memoria delle vittime di camorra e che fa capo alla Regione Campania – ha danneggiato in più punti il dipinto.

La stessa Fondazione Polis ha più volte annunciato che avrebbe messo in campo interventi utili a risolvere il problema. L’ultima volta a marzo, dopo un articolo che fu pubblicato dal Corriere del Mezzogiorno. La situazione, però, come appare dalle foto che sono state scattate l’undici settembre scorso in via Romaniello, è identica, se non peggiore, rispetto a quella di marzo. “Non si vede nessuno da mesi per il murale”, conferma il custode di un palazzo a poca distanza dal dipinto. Il foglio, dunque, suona oggi come una promessa mancata. Se qualcosa si può fare andrebbe realizzata con celerità, dopo tanto ritardo, affinché il volto del giovane cronista vittima del clan Nuvoletta torni ad affacciarsi dal muro.

Nel frattempo sarebbe bello piantare un albero in memoria di Siani in un punto della strada compatibile con la circolazione delle auto, come già proposero alcuni anni fa alcune persone che abitano in quella zona, tra le quali Maria Muscarà, consigliere regionale eletta con i Cinque Stelle ed oggi indipendente. Il murale fu realizzato nel 2016. L’iniziativa fu promossa da Paolo Siani, il fratello di Giancarlo, pediatra al Santobono ed ex parlamentare. “Quel muro ha visto tutto”, disse commosso il giorno della inaugurazione.
